Giorno 5 – Vecindario, Arinaga e Agumes

La giornata è bella ma molto ventosa, tanto da rendere impossibile anche lo stare in piscina a godersi il sole. Così, dopo una passeggiata mattutina sul Paseo Costa Canaria per un caffè espresso davanti alle Dunas de Maspalomas, saltiamo in macchina e ce ne andiamo a zonzo per la zona, prendendo la GC-500 in direzione Las Palmas, passando attraverso una serie di piccoli paesini desolati come Juan Grande (che di grande ha solo il nome e la desolazione tutto intorno) fino ad entrare nel grande agglomerato urbano del Vecindario, con tanto di grande Paseo centrale a cui decidiamo di fare visita. Appena scesi dall’auto, parcheggiando poco distante dal corso centrale, un profumino di pollo fritto attira subito la mia attenzione (essendo quasi ora di pranzo) e così mi avventuro dentro questa affollata e caotica rosticceria dove con tanta fatica riesco a farmi dare delle cotolette di pollo impanate con patate al forno, in una porzione gigante da almeno 4 persone, per un costo di poco più di 7€ (le patate sono pesantemente aromatizzate con abbondante aglio ed i loro effluvi ci accompagneranno per tutto il resto della serata), che dopo un assaggio viene subito assegnata al rancio della sera.

Proseguiamo la passeggiata in questo centro decisamente poco frequentato da turisti ma di recentissima costruzione: tenuto bene, entrambi i lati sono affollati da negozi di ogni tipo -in particolare di abbigliamento- per la felicità delle signore. Oltre a questo, Santa Lucia non offre grandi attrattive così proseguiamo la nostra esplorazione in direzione del mare, verso il borgo di Arinaga e relativa Playa, dove ci fermiamo a prendere un po’ di sole: riparata dalla montagna e dall’insenatura naturale dove è adagiato il borgo, il vento è meno forte e fastidioso. Inoltre il lungomare è tranquillo ed affollato solo da qualche ristorantino, in una atmosfera più rilassante e meno turistica della zona di Maspalomas. Tuttavia è bene sottolineare che prima del borgo vi è una enorme area industriale ed un parco eolico piuttosto corposo con decine di pale eoliche a contendersi il poco spazio tra le serre di frutta e verdura.

Da qui ci viene in mente, dopo aver consultato la mappa e visto “salinas”, di andare a vedere le saline, che si trovano vicino ad una località chiamata Varges. Da qui una deviazione su una strada sterrata conduce in mezzo alle serre per scoprire un piccolissimo edificio dove sono ammucchiati i sacchi contenenti il prezioso condimento naturale estratto dalle vicine vasche. Niente di che: adesso sappiamo perché sulle guide non ve ne era menzione.

Tornando indietro, ci dirigiamo verso Agumes, un simpatico e pittoresco paesino un po’ più in altro verso l’interno, dove soffia una fresca brezza persistente e fastidiosa (“Viento en poppa !” recita il motto del paese…). Il centro storico è molto carino e ben curato, con le tipiche abitazioni basse e colorate sorte tutte attorno alla iglesia dedicata a San Sebastiano, con piccoli café che servono tapas tutto intorno. Per le vie, bronzi raffiguranti animali e persone allietano la visita. Si, Agumes ci piace: qui si respira un’aria meno artefatta, lontano dalle insegne colorate e dai palazzoni di Playa del Ingles.

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