NO al Sistema (IN)Operativo !

Le parti del sistema che si possono colpire con un martello (sconsigliato) sono chiamate hardware; quei codici di programma che si possono soltanto maledire sono chiamati software.

E’ una di quelle cose a cui, generalmente, nessuno pensa. Ma quando acquistiamo un nuovo PC, l’hardware, è incluso anche il software, ad iniziare dal sistema operativo. Senza sistema operativo, un PC è praticamente inutilizzabile.

Tutti hanno sentito parlare di Microsoft Windows, *il* sistema operativo. Ma in pochi sanno che esistono anche altri sistemi operativi, alcuni gratuiti come GNU/Linux, che possono tranquillamente sostituirsi a MS Windows. Anche il MacOSX è un sistema operativo, ma è progettato per funzionare su hardware della Apple.

Ci sono quindi diversi gradi di libertà, sia hardware che software.

Ad esempio, i cosiddetti Mac della Apple (ma in genere tutti i prodotti Apple) hanno sia hardware che software proprietario e chiuso. E’ una piattaforma chiusa progettata per funzionare senza alcun tipo di manutenzione da parte dell’utente, che deve in ogni caso avvalersi dell’assistenza autorizzata e non può effettuare modifiche né all’hardware né al sistema operativo, pena la cessazione della garanzia. Di fatto, l’utente acquista il diritto di utilizzo, non il prodotto in sé.

C’è poi tutta una cospicua e folta schiera di produttori di hardware chiuso, ovvero di cui non vengono rilasciate le specifiche tecniche. Generalmente questo hardware (schede video, di rete, etc etc etc…) viene fornito con i drivers per i sistemi operativi MS Windows e Mac OSX. Diventa pertanto difficile utilizzarlo su sistemi operativi diversi, a meno che qualche volenteroso sviluppatore non abbia, attraverso complesse procedure di reverse engineering, sviluppato un driver.

La compatibilità dell’hardware con il software è uno dei fattori che più ostacola la diffusione del software libero, contribuendo a mantenere il predominio, almeno nel lato consumer, dei sistemi operativi MS Windows e Mac OSx.

Per finire, tutta una serie di produttori che scelgono, per tutti o anche solo per una parte dei loro prodotti, di rilasciare anche le specifiche hardware, così che sia possibile sviluppare drivers adeguati. Si chiama hardware libero e, insieme al software libero, contribuisce al mondo dell’open source ed alla libertà di creare, modificare, migliorare i sistemi informatici.

In questa giungla hardware si inserisce il problema delle licenze di utilizzo, o EULA (End User License Agreement). Molti grandi produttori (parlo di Acer, Asus, HP, Lenovo…) installano di default sui loro PC per il mercato consumer il sistema operativo Windows.  Nel prezzo che gli utenti pagano è incluso anche il costo della licenza del sistema operativo: si tratta di poche decine di euro ma che, sotto il profilo etico, rappresentano comunque qualcosa che viene incluso in un prodotto senza la possibilità di scegliere se acquistarlo o meno.

Sono così partite, dal mondo del software libero e dell’associazione dei consumatori ADUC, iniziative per chiedere ai produttori di PC di vendere prodotti senza sistema operativo (come LinuxSI). Oppure, come ultima spiaggia, di poter restituire la licenza (non goduta) e di ottenere il rimborso della stessa.

Io stesso, quando acquistai un eeePC della Asus, iniziai la battaglia per il rimborso della licenza di Windows che non avevo intenzione di utilizzare. Ed ottenni, dopo qualche mese, il rimborso. Successivamente tentai la medesima operazione con il Sony Vaio acquistato per mia moglie, ma questa volta non ebbi successo, battendo sul muro di gomma del servizio clienti.

Esperienze simili in Italia ce ne sono state diverse. Credo pertanto che l’iniziativa No al Sistema (IN)Operativo sia nata proprio per tentare di trovare un punto di incontro tra tutti coloro che hanno tentato, con successo o meno, di ottenere il rimborso per qualcosa che non desideravano acquistare.

Nel portale si trovano anche le risposte dei maggiori produttori di PC, spesso deludenti. Anche per questo, quando posso, scelgo Asus: è l’unico che, nel bene e nel male, con tutte le complicazioni, permette di ottenere il rimborso della licenza MS Windows (ovviamente non deve essere accettata l’EULA nella prima accenzione del PC…)

Riferimenti web utili:

Alcuni sistemi operativi gratuiti e liberi:

 

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