Oltre 600 potenziali “kiss-cam” in giro per l’Italia. A nostra insaputa.

TL;DR Ha fatto gran scalpore la vicenda degli amanti beccati in flagrante dalla kiss-cam durante un concerto. Occasione per riflettere, nuovamente, sui pericoli per la nostra privacy sulle centinaia di “kiss-cam” aperte al mondo in giro per l’Italia, spesso a nostra insaputa.

Tutti i docenti dei corsi professionali che ho fatto in ambito privacy hanno esordito raccontando come è nata l’esigenza della privacy stessa. L’ormai storico articolo “The Right to Privacy” del 1890 a firma Brandeis e Warren introduce nel dibattito pubblico il diritto alla riservatezza, inteso come il diritto di ognuno di noi di restare solo e di non essere “sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua
casa, nella sua corrispondenza, né a lesione del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni
” (art. 12 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani).

A pochi giorni dalla vicenda che ha travolto due manager di una azienda, amanti colti sul fatto in diretta video dalla kiss-cam durante un concerto dei Coldplay a Boston, diventa impossibile non chiedersi se il diritto sopracitato sia ancora valido e tutelato, in una epoca disseminata di telecamere e smartphone pronti a riprendere e diffondere in diretta mondiale qualsiasi nostra azione.

L’invasività degli strumenti informatici, che sia diretta (es. i sensori del nostro smartphone che registrano le attività che stiamo facendo) o indiretta (una webcam puntata sulla strada che ci riprende a nostra insaputa), rischia di essere una spada di Damocle sulla nostra esistenza, sin dai primi giorni di vita (es. sharenting).

Uno dei temi di cui mi sono più volte occupato, ad esempio, è l’uso leggero dei sistemi di videosorveglianza privati. Le webcam installate nelle case e negli esercizi commerciali, tanto per intendersi, che non solo devono essere adeguatamente segnalati con cartellonistica adeguata a informare i clienti che saranno ripresi, ma anche adeguatamente protetti per impedire che terzi, in modo del tutto indiscriminato, possano accedere a tali flussi video.

Ancora oggi, infatti, è sufficiente una banale ricerca sul motore di ricerca shodan.io per intercettare oltre 650 flussi RTSP (Real Time Streaming Protocol, un protocollo per lo streaming di contenuti video e multimediali) provenienti da IP italiani. Molti di essi riprendono aree private, come case, giardini, esercizi commerciali e uffici, come in un Grande Fratello dove però le persone sono spesso inconsapevoli che le loro attività sono trasmesse in Rete, alla mercé di chiunque.

Immaginate infatti la situazione che ho raccontato all’inizio di questo articolo: andate a cena fuori, in pizzeria, insieme all’amante. Che, per quanto moralmente deprecabile non è ancora reato, ma la pizzeria ha un sistema di videosorveglianza interno non protetto adeguatamente che trasmette le immagini sulla Rete, dove chiunque può guardarle.

Qualcuno sta guardando lo streaming. Fa uno screenshot, lo pubblica sui social. Qualcun’altro vi riconosce e manda via chat a vostra moglie/marito la foto. Il seguito non è difficile da immaginare, vero? Provate solo a immaginare le conseguenze di una mancata adeguata protezione da parte di terzi, che può sembrare una banalità ma che, purtroppo, come l’episodio della kiss-cam ha dimostrato, non lo è.

Rispetto al 2022, quando scrissi l’articolo Oltre 1800 telecamere di sorveglianza italiane esposte sul Web, i flussi esposti sono scesi da 1817 a 617. Dato chiaramente indicativo della tendenza, sicuramente in netto miglioramento. Probabilmente c’è maggiore sensibilità sull’argomento, grazie anche alla sempre maggiore informazione che viene data sulle problematiche relative alla sicurezza informatica e alla privacy.

Ricordo che il Garante della Privacy ha una sezione del suo sito web dedicata alla videosorveglianza (www.garanteprivacy.it/temi/videosorveglianza) dove peraltro è possibile consultare gli ultimi provvedimenti a tal proposito.

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