Scusatemi, anche io non donerò neppure 1 cent

“Macerie, c’è lavoro per 10 anni”
Intercettazione telefonica dopo il terremoto del 2009 a L’Aquila

Scusatemi, anche per questa tragedia non chiamerò nessun numero telefonico per donare 2 euro. Non farò bonifici né giroconti (per i quali, bene precisarlo, le commissioni bancarie rimangono). Non invierò vestiti fuori moda o scatolette di tonno, pacchi di pasta e pomodoro. E neanche pannolini e nutella.

Non mi farò catturare dalla rapidissima macchina della solidarietà, stranamente reattiva in un Paese dove la burocrazia è pachidermica e lenta.

Le ultime notizie parlano di oltre 9 milioni di € raccolti grazie al numero 45xxxx, grazie alle donazioni degli Italiani. Una discreta cifra, che non abbiamo idea di dove vada a finire e di come sarà spesa (inutile promettere rendicontazione minuziosa…sappiamo tutti che non ci sarà mai !), che si aggiunge alle tasse, alle accise ed ai vari balzelli che tutti noi cittadini italiani paghiamo per mantenere in piedi lo Stato in tutte le sue forme, macchina dell’emergenza compresa.

Noi Italiani siamo bravissimi nella solidarietà, perchè per qualche momento ci rendiamo tutti conto di essere fragili e indifesi, tutte vittime della medesima inefficienza. Che costa vite umane, troppe vite umane. E ci indignamo davanti alle notizie delle mancate verifiche sismiche, dei controlli mai avvenuti, dei materiali scadenti, delle infiltrazioni mafiose, delle mazzette negli appalti, delle promesse mai rispettate.

Ci indignamo il tempo di un TG. “Povera gente, ha perso tutto“. E mandiamo un SMS per scrollarci di dosso la nostra responsabilità di aver sostenuto, e di continuare a farlo, una classe politica incapace ed inefficiente. Fino alla prossima tragedia, quando ci indigneremo ancora una volta. Manderemo ancora il nostro SMS e tutto tornerà come prima.

E dimenticheremo. Dimenticheremo presto la visione di quelle case squarciate dal terremoto, dei corpi sepolti sotto le macerie, delle vite spezzate e delle famiglie distrutte. E perché, in fondo, c’è anche chi davanti a tutto questo dolore vede lavoro e guadagno, vede soldi e PIL, vede opportunità elettorali e speculazione sul dolore. Perché “tengo famiglia” e bisogna arrivare a fine mese, tappandosi il naso, coprendosi gli occhi e mordendosi la lingua. E poi la colpa è sempre del Sistema. E della Politica. Dimenticandosi però che sia il Sistema che la Politica la decidiamo noi cittadini. Ma tanto il Governo è ladro –ecco !- e non possiamo farci niente. Senza dimenticare i complottisti, quelli del magnitudo 6.0 invece che 6.2, quelli che “sono le scie chimiche” o “gli esperimenti sotterranei con le onde corte”.

Durerà poco, qualche settimana più. E poi Amatrice finirà nell’oblio insieme alla Scuola di San Giuliano, dell’Irpinia, del Friuli, di Genova, dell’Emilia Romagna, di Messina…

Lo dimenticheremo perchè, in fondo, sappiamo di esserne tutti responsabili. Ma siamo solidali, anche solo via SMS, e questo ci consola dal dover vivere in questa “serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello!

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