2011 – Grecia

Introduzione

Quest’anno l’idea era di tornare in Croazia e visitare la parte meridionale, da Spalato a Dubrovnic. Pensavamo di andare in traghetto, da Ancona, ma dopo una rapida occhiata ai prezzi abbiamo deciso che era molto più conveniente andare in Grecia. Così è nata l’idea di questo viaggio, all’insegna del relax, del mare ed anche di un pò di cultura.

Con il traghetto da Ancona, raggiungeremo Igoumenitsa per poi spostarsi nella Leucade (Lefkada) dove trascorrere un pò di giorni. Poi visita alle Meteore, fermandosi ad Ioannina, e ritorno sul mare nella zona di Parga.

Essendo Giugno un periodo di bassa stagione, l’unica cosa che ho prenotato in anticipo è stato il traghetto. Le compagnie sono 3:
* Superfast Ferries
* Minoan Lines
* Anek Lines

I prezzi tra le compagnie sono allineati e la mia scelta è caduta sulla Anek per gli orari, che ci permettevano di sfruttare al meglio i giorni di partenza e di arrivo. Inoltre questa compagnia offrirva uno sconto del 20% per i giovani al di sotto dei 26 anni.

Partenza per la Grecia

Dopo un sabato di frenetici preparativi per i bagagli in vista della partenza, alle ore 7:30 di Domenica 19 Giugno partiamo –finalmente !- per il nostro viaggio in Grecia.

La prima tappa è Ancona, dove alle 13:30 abbiamo appuntamento con la Superfast IX che ci porterà direttamente ad Igoumenitsa, nella parte a nord-ovest della penisola ellenica. Presentarsi al porto almeno 2 ore prima della partenza e sbarco previsto per le 5:30 del giorno dopo.

La distanza che separa Siena da Ancona è poco più di 300km ma a causa di una strada non proprio agevole, il tempo necessario è di almeno 4 ore. Infatti se fino a Perugia è tutta autostrada, subito dopo inizia una interminabile provinciale che attraversa l’appennino umbro-marchigiano in un susseguirsi di curve e tornanti che rallentano –e di molto– la tabella di marcia.

Arriviamo comunque ad Ancona per le 10:30, abbondantemente in orario. Ci presentiamo al Check-in per la convalida della prenotazione e consegna dei biglietti e poi subito al porto, molo 16, in attesa dell’imbarco. Ovviamente l’attesa è noiosa e snervante: una coda di auto e camion, sotto il sole rovente di
giugno, e nulla da fare se non…aspettare !

Finalmente vediamo arrivare la nave che ci condurrà nel paese che è stato la “culla della democrazia”: la Grecia. La nave è grande e noi, praticamente alla prima esperienza (io avevo già fatto il viaggio ma troppi anni fa per ricordarlo nei particolari…), avendo il “passaggio ponte” già iniziamo a cercare di capire dove sistemarsi. Intanto vediamo altre persone preparare sacchi a pelo ed le scorte per le 16 ore del viaggio, già immaginando la competizione per accaparrarsi i posti migliori.

Finalmente, dopo una lunga attessa sul molo 16, ci imbarcano sulla stiva della nave dove dei nervosi marinai greci ci guidano nel sistemare l’auto, incastrata tra centinaia di altri veicoli più o meno grandi.

Afferriamo velocemente il borsone per la notte (sacchi a pelo, materasso gonfiabile, asciugamano e un cambio) e la borsa-frigo con i viveri, pronti per l’avventura del “passaggio ponte”. Saliamo subito ai piani superiori, raggiungendo subito il top-deck, dove alcune famiglie turche avevano già steso tappeti, sacchi a pelo e ogni sorta di buste, bustine, valigie e borse. Il ponte superiore, dove avremmo dovuto trascorrere la notte, è ben riparato e nel centro c’è una piccola piscina (aperta solo durante il pomeriggio) e un bar (costosissimo, come ogni altra cosa sulla nave). Tutti i posti migliori sono già presi così ci accontentiamo di un ultimo angolino in fondo, nella speranza di riuscire a riposare almeno un po’ ! Alle 14:30, con un ora di ritardo, la nave finalmente molla gli ormeggi e partiamo, alla volta di Igoumenitsa.

Il pomeriggio trascorre nella noia totale: non avevamo portato nulla come passatempo, se non qualche rivista, e dopo poco eravamo già stanchi e annoiati. Passeggiamo un po’ per la nave, bella e pulita, ma con l’avvicinarsi della sera l’ansia per la nottata inizia a farsi sentire. La rivelazione è arrivata, inaspettata e soprendente, da mia moglie: aveva notato una specie di “stanza”, con le pareti di vetro e due porte (una esterna ed una interna), larga abbastanza per stendere il materassino e dormire: non la farò lunga, ma ci siamo fatti una bella dormita fino al mattino, svegliandosi freschi e riposati !

Da Igoumenitsa a Lefkada

L’arrivo previsto per la nave era le 5:30, non capendo ancora bene se orario “italiano” o “greco”: arriviamo comunque alle 7:30, con un discreto ritardo per entrambi i fusi orari. Lo sbarco in terra ellennica è stato per me molto emozionante: dopo circa 18 anni, torno a respirare l’inconfondibile profumo del mare, degli eucalipti e dei pini.

Igoumenitsa è essenzialmente una città di porto, anche se incarna bene il tipico spirito confusionario e caotico della Grecia: appena usciti dal porto, ci troviamo subito in un incrocio incasinatissimo !

Praticamente digiuni, ci dirigiamo verso il centro città, nella speranza di poter fare colazione. Dopo poche centinaia di metri, vediamo sulla sinistra una pasticceria “Valentino” dove facciamo il primo acquisto dei mielosissimi dolci greci: dolcissimi e…buonissimi !

Una rapida consultazione della mappa stradale, il pieno alla macchina e partiamo, in direzione sud verso l’isola di Leucade ! La strada, anche se una delle direttrici principali verso sud, è abbastanza malridotta. Il fondo stradale non è sempre “perfetto” ed anche le indicazioni lasciano a desiderare. Numerosi lavori e deviazioni, oltre a curve strette, trattori e motorini dell’anteguerra sempre in agguato ! La velocità media si attesta intorno ai 60-80Km/h ed anche affrontare distanze di poco superiori al 100Km diventa questione di ore: in Grecia non si deve aver fretta…è tutto molto “relaxed”.

Dopo circa 20km passiamo attraverso un paesino, speduto tra le montagne, dove sulla sommità dei pali della luce hanno fatto il nido le cicogne: sono dei nidi grandi, fatti di legnetti e paglia, dove questi enormi volatili dalle zampe lunghe allevano la prole: sono davvero un bello spettacolo !

La strada, poco prima di arrivare a Lefkada, passa anche nel famoso tunnel sottomarino di Preveza, dove paghiamo la gabella di 3€. Dopo altri 10 km circa, passiamo il ponte mobile che separa l’isola (anticamente era una penisola) di Leucade dalla terraferma, arrivando alla città principale: Lefkada. E’ una bella cittadina, abbastanza turistica ma interessante. Ci dirigiamo verso il lato orientale dell’isola, dove avevo trovato -in località Lycia- un appartamento (Cristina Studios) a prezzo molto interessante. Noto gli Studios quasi per caso, un bel caseggiato proprio adiacente alla strada principale e lontano dal mare, anche se dotato di piscina interna: no, non è quello per cui son venuto in Grecia ! Voglio il mare trasparente, l’acqua cristallina e la spiaggia di sassolini deserta.

Decidiamo di andare verso sud, direzione Nidri, a vedere dove si trovano i miei con il Camper: al Camping Kastri, sulla punta di Capo Kastri, a circa 10km da Vassiliki, nella parte meridionale dell’isola. Il Camping Kastri si trova proprio alla fine di una stradina -asfaltata- che porta in mezzo al nulla, a 5km da primo centro abitato.

Devo ammettere che la prima sensazione non è stata proprio positiva ma, a discapito della
mondanità, il posto è bellissimo: abbiamo preso un bungalow (niente di lussuoso ma con angolo cottura e bagno) proprio sopra la scogliera, davanti al mare, a 30€ al giorno. La spiaggia del campeggio è una piccola caletta di sassolini bianchi, deserta, con il mare cristallino: una cartolina da sogno ! Il campeggio è tranquillo e sono tutti molto amichevoli e gentili: anche se il camping non ha un market, si può acquistare acqua, pane, birra alla taverna del campeggio, dove peraltro si mangia molto bene e a prezzi veramente modici.

Sistemiamo i bagagli e mangiamo qualcosa per pranzo: immersi nel profumo e l’ombra degli eucalipti, nel caldo mezzogiorno greco, con le cicale a riempire il silenzio di questo spaccato di Grecia vera, da cartolina, lontano dagli hotel, gli stabilimenti balneari e i negozi di souvenir.

I miei sono al Campeggio ormai da alcuni giorni e l’indomani partono per continuare il loro giro: decidiamo di approfittare dell’auto per visitare la spiaggia di Porto Katsiki, con una stradina inaccessibile ai camper. Partiamo così alla scoperta della bellissima Leucade, verde e profumata. Il panorama è bellissimo, puntellato di bianchi paesini aggrappati alle pendici di assolate montagne. La strada per Porto Katsiki attraversa due piccoli centri abitati: Dragano e Athani, famosi per il miele di timo tipico di questa regione. Ci fermiamo così ad uno dei numerosi banchetti che vendono il dolce nettare, per un assaggio: è buonissimo ! Ne acquistiamo subito due vasetti da mezzo kilo, per 5€ cadauno, che ci accompagneranno durante le colazioni mattutine della vacanza.

La strada continua ancora lungo le montagne, tra bellissimi oliveti e fresche pinete, con panorami mozzafiato sul mare blu. Ma questo è nulla in confronto alla bellezza che si para davanti ai nostri occhi quando arriviamo a Porto Katsiki: lo scenario surreale di una bianca scogliera che si tuffa in un mare dai colori incredibili, assomigliando più ai caraibi che alla Grecia. Il mare è un po’ agitato e delle bellissime onde si scagliano sugli scogli della riva, con un meraviglioso effetto “panna”: impossibile resistere ad un tuffo in questo stupendo scenario ! Dopo un veloce ma incredibile bagno, con il sole che già inizia a calare dietro le montagne, decidiamo di rientrare al campeggio.

Ci fermiamo a Vassiliki per fare un pò di spesa, approfittando dei supermarket: la frutta e la verdura sono abbastanza care, anche più che in Italia, e la scelta dei prodotti non è così varia. Curioso notare che i peperoni verdi costano molto meno rispetto a quelli gialli e rossi ! Ci limitiamo comunque a prodotti locali: pomodori, melanzane, cetrioli e peperoni verdi, feta (formaggio) e pane. In vendita non c’è molta carne fresca perché, veniamo a sapere, ci si fornisce direttamente dal macellaio. Idem per il pesce: la mattina presto direttamente sul molo, dai pescatori. Per curiosità, visto che Vassiliki non sembra male come posto, chiediamo il prezzo per un appartamento: 100€ per 3 notti, nuovissimo e ben curato…i prezzi son decisamente convenienti ! Alla fine, comunque, decidiamo di rimanere al Camping Kastri: il posto è decisamente troppo bello.

Cena alla taverna del Campeggio, a base di pollo arrosto con patate ed una buonissima insalata greca.

Relax a Capo Kastri

Oggi, visto che abbiamo abbastanza viveri (la pasta l’abbiamo portata dall’Italia), decidiamo di dedicare l’intera giornata a questo bellissimo mare. Dopo una bella colazione (se non potete rinunciare al caffè, ricordatevi di portare con voi la moka e la polvere !) ci prepariamo e facciamo i 200mt che ci separano dalla spiaggia del campeggio: una piccola caletta con spiaggia bianca ed un mare cristallino, degno delle più belle cartoline.

Trascorriamo l’intera giornata sulla spiaggia di sassolini bianchi, a godere questo spettacolo di mare, l’acqua bellissima, calda, con un fondale pieno di pesciolini colorati. La sera decidiamo di approfittarne per fare un giro a Vassiliki, distante circa 10km, e di far cena in taverna. Mi fermo a chiedere a una simpatica signora al Market e, dopo una veloce consultazione con un collega, ci consigliano la Taverna “Old Plane Tree” a Kontarena, in un piccolo paesino lungo la strada per Vassiliki: souvlaki e insalata greca ottima e abbondante, per una spesa di circa 12€ a testa.

Dopo cena concludiamo la serata a passeggio per il centro di Vassiliki, animato solo da sparuti gruppi di ragazzi anglosassoni più intenti a bere che a godersi la bellezza della Grecia…

Alla spiaggia di Egremni

Oggi decidiamo di visitare un po’ Leucade, a iniziare dalla famosa spiaggia di Egremni. Si trova lungo la stessa strada di Porto Katsiki, scendendo però verso il mare qualche km prima. Lo scenario che si para davanti ai nostri occhi è mozzafiato: una lunghissima spiaggia bianca, con un mare azzurro come il cielo, in contrasto con la verde vegetazione della macchia mediterranea sopra la scogliera.

Per raggiungere questa spiaggia è necessario dover scendere ben 400 scalini, non proprio comodi, lungo il crinale della bianca scogliera. La bellezza del posto ne vale sicuramente la fatica ma ricordatevi di non portare con voi più del necessario !

In fondo alla ripida scalinata c’è un bar e relativo piccolo stabilimento balneare ma basta spostarsi di qualche centinaio di metri per trovarsi nella più assoluta tranquillità con solo il rumore del mare. Ci sistemiamo in una specie di grotta sotto la scogliera, per ripararsi dal sole che, anche se Giugno, è davvero molto forte.

Comunque, è impossibile non concedersi un bagno in questa cornice da favola: l’acqua è caldissima e la sabbia bianca della spiaggia ricorda veramente i Caraibi. Trascorriamo l’intera giornata in questo paradiso, nel completo relax, fino a quando il sole non inizia a calare sul mare. Al ritorno ci attente la bella scalinata…in salita ! Pian piano, passo dopo passo, riusciamo ad arrivare in cima, matidi di sudore e con le gambe a pezzi.

Lungo la via del ritorno ci fermiamo a Vassiliki per acquistare un po’ di carne in macelleria (la scelta è abbastanza limitata: qualche souvlaki, spiedini e dei petti di pollo): i prezzi della carne non sono affatto esagerati.

Ne approfittiamo anche per fare quattro passi nel centro del paese, per un po’ di shopping e per fare quattro risate nei negozietti di ciarpame -“souvenirs”- che ormai sorgono ovunque. Proprio in uno di questi shop, mentre la moglie stava decidendo cosa prendere in regalo a un parente, scopro che il ragazzo del negozio parla italiano così ne approfitto per togliermi una curiosità: “Ma tutte le casette che sono sul ciglio della strada…cosa significano ?”. La risposta è stata esaustiva: “Le strade greche sono pericolose e ognuna di queste casette rappresenta o un incidente scampato, se dentro c’è l’immagine di un santo, o un incidente mortale. In questo caso all’interno c’è l’immagine del defunto. Quando vedi tante casette rallenta perché sono un monito agli automobilisti !”.

La serata si conclude con una bella cena nel patio del bungalow, sotto un meraviglioso cielo stellato ed il rumore delle onde sugli scogli.

Sole e relax

Oggi decidiamo di concederci un’altra bella giornata al mare. Il tempo è, come sempre, bellissimo e c’è un sole che spacca le pietre: cosa c’è di meglio di un bel bagno rinfrescante nel mare trasparente della nostra caletta privata ? Appena entrati in acqua una meravigliosa sorpresa: proprio accanto a noi, sul fondo del mare, una stella marina fa bella mostra di sé, tra i tanti pesciolini colorati che già affollano questo meraviglioso mare.

La giornata prosegue tra bagni, snorkeling e relax totale.

La sera decidiamo di cuocere la carne così chiediamo alla reception dove poter fare il barbeque: la signora, gentilissima, ci permette di usare la griglia della taverna così troviamo già la brace pronta e ci concediamo una fantastica grigliata a base di spiedini di pollo e souvlaki di maiale.

In quad per Lefkada

Oggi abbiamo in programma una giornata diversa: sveglia di buon ora e poi subito a Vassili, dove noleggiamo due quad (20€ al giorno cadauno) e ne approfittiamo per arrivare al faro nella punta meridionale di Leucade.

La strada per arrivare a Capo Doukato è la solita che ci ha portato, lunedì, a Porto Katsiki ma dobbiamo continuare per un’altra decina di km. Il faro si trova su un verde promontorio in mezzo al nulla, con solo il bellissimo mare blu intorno. Arrivare fin là con il quad è stata veramente un’esperienza divertente, anche se faticosa: da Vassiliki sono circa 40 km di strada ! Il terrore più grande, poi, è rimanere a secco di benzina: per queste stradine non passa praticamente nessuno, se escludiamo i rari turisti e qualche pastore. Oltretutto per queste strade, segnate in giallo sulla carta stradale, non esistono barriere protettive e talvolta corrono proprio sul crinale della montagna, a strapiombo sul mare. Aggiungiamoci pure la probabilità di trovare una pecora o una mucca dietro la curva…

Comunque, dopo un’oretta circa, arriviamo al faro: sinceramente è bello lo scenario, il posto ed il panorama ma per il resto non vale la pena di farsi questa scarpinata. Oltretutto è segnalato, da un cartello, la presenza di un Tempio di Apollo che però, come anche altri ci hanno confermato, non esiste più, demolito a fine ‘800 per far posto al faro.

Lungo la via del ritorno ci fermiamo ad Athani per il pranzo. Non vi sono motivi precisi: questo paesino, aggrappato su una montagna che si tuffa nel mare, mi incuriosisce. In realtà, però, se escludiamo una chiesina, qualche casa e le immancabili taverne, non c’è molto altro. Tra le tante, scegliamo la Taverna Panorama, proprio nella piazza centrale di Athani: ha una bella terrazza sul mare e sembra proprio la tipica tavernetta greca.

Il proprietario è molto simpatico e si mette a chiaccherare con noi. Prendiamo pomodori ripieni e “pastissio”, una specie di pasta al forno con carne e formaggio. Le porzioni, abbondanti, sono anche ottime: in assoluto il miglior pomodoro e peperone ripieno di tutta la vacanza ! Alla fine, come tradizionalmente avviene nelle taverne elleniche, ci ha offerto un buonissimo yoghurt con miele. La spesa è irrisoria: 24€ in 4 !

Dopo il lauto pranzo, un po’ stanchi dall’esperienza in quad e sotto un tremendo sole greco, decidiamo di concedersi un riposino di qualche ora al campeggio. Torniamo così al nostro bungalow al Camping Kastri dove ci rilassiamo con un bel Nescafè freddo. E, visto che ci siamo, ne approfittiamo anche per un bagnetto rinfrescante nella bellissima caletta del campeggio !

Verso le 18:00, quando l’aria inizia a farsi un pò più respirabile, decidiamo di continuare la nostra gita esplorativa in quad e arrivare a vedere il vicino Golfo di Sivota, a pochi km da Capo Kastri. Sivota è un piccolo paesino adagiato sul modo dell’omonimo porticciolo, dove sono attraccate barche a vela e piccoli pescherecci. È molto pittoresco ma non c’è nulla di speciale da vedere così, dopo una pannocchia abbrustolita e quattro passi sul molo, continuamente infastiditi dai camerieri dei ristoranti che ti invitano a consultare il menù (…che noia !), ripartiamo alla volta di Vassiliki per concludere la giornata.

Restituiamo i quad e, visto che è abbastanza fresco ed i negozi son tutti aperti, facciamo quattro passi per il centro di Vassiliki prima di tornare in campeggio per la cena.

Partenza verso Nord: Sivota

Oggi si parte, ci spostiamo verso Igoumenitsa per salutare Domenico ed Erika che tornano in Italia. La nave salpa in tarda serata (20:00) e la signora del campeggio non ha fretta ad avere disponibile il bungalow, così ci permette di restare la mattinata in spiaggia e poi sistemare i bagagli dopo pranzo.

A noi non può altro che far piacere approfittarne per un ultimo bagno in questo mare meraviglioso così, grazie alla gentilezza della proprietaria, possiamo goderci anche quest’ultima mattinata a Capo Kastri.

Dopo aver sistemato i bagagli, pagato il conto (il bungalow è costato ben 30€ a notte !) e salutato, partiamo verso nord. Mi fermo subito a raccogliere un pò del profumatissimo timo, di cui Lefkada è famosissima, che utilizzerò per aromatizzare tutti i miei piatti a base di carne e di verdura: se ne trova tantissimo !

Partiamo lungo la strada provinciale che costeggia l’isola, passando da Nidri, e ci fermiamo a Lefkada City per gli ultimi acquisti: impossibile non comprare una bottiglia del famoso Rosolio di Lefkada, un liquore aromatizzato con cannella e agrumi.

Raggiungiamo anche la famosa, e vicina, spiaggia di “Mili” o dei Molini. Se ci sono i molini a vento un motivo ci sarà: in questa spiaggia soffia sempre un forte vento che la rende l’ideale per praticare windsurf ma è
assolutamente impossibile rilassarsi sotto il sole a causa della sabbia sollevata dal vento. Sinceramente non ci affascina particolarmente…sarà che dopo aver visto Porto Katsiki ed Egremni forse abbiamo alzato un pò troppo le nostre aspettative…

Qualche foto ricordo e partiamo, superando il ponte di ferro mobile che separa Leucade dalla terra ferma. La strada è praticamente deserta e dopo la gabella di 3€ al ponte sottomarino di Preveza, percorriamo velocemente gli 80km che ci separano d’Igoumenitsa, arrivando in ampio anticipo al porto.

Salutiamo gli amici e ne approfittiamo per fare quattro passi nel centro d’Igoumenitsa: i negozi sono tutti chiusi, a eccezione di qualche bar. Sconsolati, ritorniamo verso l’auto quando incappiamo nell’arrivo della sposa di un matrimonio greco. Ci fermiamo a scuriosare e restiamo letteralmente basiti sull’estrema esuberanza dei vestiti delle signore: tubini animalieu, gonne cortissime, tacchi a spillo vertiginosi e colori vivaci…sembrava tutto fuorichè un matrimonio in chiesa !

Si riparte, stavolta verso sud in direzione Syvota, per raggiungere i miei che sono parcheggiati con il camper in una oliveta accanto al borgo. Syvota dista solo 24km di strada da Ignoumenista ed è un posto veramente molto carino e vivace, dove poter passare qualche ora a passeggio sul molo, scuriosando nei negozietti di souvenir e paccottiglia varia.

Facciamo cena in una taverna un po’ distante dal centro, molto carina, dove mangiamo dell’ottimi souvlaki, moussaka e insalata greca (Visualizza la mappa). A fine pasto, come di consueto, ci offrono dell’ottimo yogurt greco con miele.

Due passi e poi a letto, in camper, che domani si parte verso le Meteore !

Ioannina

Partenza tranquilla da Syvota, dove abbiamo trascorso una notte un pò agitata a causa di alcuni ragazzi che avevano scelto l’oliveta per le loro scorribande notturne. Decidiamo di arrivare ad Ioannina passando dalla vecchia strada panoramica, la E90/E92, che si arrampica per le montagne dell’Epiro, passando in mezzo a paesi sperduti in mezzo al nulla.

Questa era la vecchia strada che gli emigranti turchi transitavano fino a Istanbul, passando per Salonicco, prima che l’autostrada rendesse molto meno faticoso il viaggio. La strada ha mantenuto comunque le tracce del suo elevato transito passato: cartacce e spazzatura disseminate un pò ovunque nel ciglio della strada, ormai deserta e in stato di semi-abbandono. La grande importanza che aveva questa via nel passato è testimoniata anche dalla presenza di numerose taverne e ristoranti, ormai abbandonati dopo che la clientela ha l’altra comoda via a disposizione.

Anche se con l’autostrada arrivare a Ioannina è velocissimo (son 100km circa), non sarebbe stato possibile godere degli splendidi panorami che questa antica strada ci regala, oltre al bel frescolino di cui si può godere sulla sommità del monte. Tuttavia me la sento di sconsigliarla a tutti coloro che soffrono di mal d’auto, in quanto è tutto un susseguirsi di curve e tornanti.

Dopo oltre 100Km e 3 ore di viaggio, arriviamo a Ioannina. Anche se non avevamo grosse aspettative sulla città, pur citata nella guida come “bellissimo esempio di città Bizantina, orientaleggiante” etc… Ioannina è decisamente bruttarella, sporca e caotica. Come prima cosa cerchiamo un campeggio e subito troviamo dei cartelli “camping”.

Arriviamo al Camping Limnopula (Kanari 10, Ioannina), proprio sulle rive del lago di Ioannina. Il posto non è male ed anche se la spesa non proprio economica (46€ per il Camper e 4 persone), decidiamo comunque di restare qui per questa notte: domani ci attendono le Meteore !

Sistemiamo velocemente le poche cose necessarie e facciamo pranzo, prima di dedicarsi all’esplorazione della città. Prendiamo l’auto e cerchiamo un posto adiacente alcentro storico, trovandolo quasi subito (E’ domenica e sono le 16:00 circa, un caldo tremendo…chi deve esserci in giro ?). Entriamo senza indugi nel centro storico, quello che la guida della National Geographic descrive come bellissimo ed interessante: se trascuriamo le mura di pietra, ancora ben conservate, tutto il resto del centro è composto da abitazioni moderne e particolarmente fuori luogo ! Oltretutto vi è un’assoluta carenza di indicazioni (le poche sono, più o meno, a caso) e l’unica soluzione è affidarsi ad un GPS oppure, come abbiamo fatto noi, vagabondare.

Raggiungiamo, dopo poco, la cittadella antica dove si trova la tomba del Pasha Alì ed il Museo Bizantino (sulla cui visita faccio un pensierino…): “spiacente, sono le 16:30 ed il museo chiude alle 16 ! Domani (n.d.a. lunedì) è chiuso perché è lunedì. Se volete martedì, fino alle 16:00. Domani eventualmente, dalle 10:00 alle 11:00, si può vedere la moschea…“. Ok, faremo a meno della visita al museo anche perché, considerando che hanno fatto un caffè in mezzo alle rovine bizantine, chissà cosa c’è nel museo ! Insomma, ironia a parte, le rovine sono più o meno in stato di abbandono, limitandosi solo a tagliare il prato davanti al museo (tutto intorno erba alta e sterpaglie).

Per la moschea non importa, ho già in programma un viaggetto a Istanbul…

Continuiamo a vagare nel deserto centro storico, sotto un sole che spacca le pietre e pochissima ombra, fino a che non vedo una specie di baracca con tantissime cianfrusaglie esposte. Non resisto…devo andare a vedere ! Beh, la farò breve, il tipo è da 40 anni che raccoglie di tutto, da vecchi ferri di cavallo a radio a valvole, anfore, candelabri, vecchie macchine da cucire, strumenti musicali, bottoni, fibbie, cardini…di tutto !!!! Praticamente è una specie di “museo” di oggetti recuperati da chissà dove…imperdibile !

Proseguiamo nella nostra visita a Ioannina e mentre scende il sole iniziamo a vedere sempre più persone che si riversano sulle strade. Anche i negozi, prima chiusi, iniziano ad aprire rivelando una città più viva di quello che, da una prima impressione, sembrava ! Visto che l’aria inizia a rinfrescare un po’, pensiamo di approfittarne per fare una bella corsetta, il modo migliore per visitare una città. Un rapido giro sulla piazza principale, una foto alla deludente torre dell’orologio (la cui sopra citata guida consigliava di vedere assolutamente !) e via al campeggio per prepararsi all’allenamento !

Man mano che il sole scende a ovest (poetico da scrivere ma assolutamente tautologico), un vento impetuoso inizia a soffiare rinfrescando la calura estiva: clima ideale per una bella corsetta per Ioannina !
Correndo scopriamo tutta una parte della città, sul lungolago, che non avevamo visto: parchi, ristoranti e locali notturni che già, alle 7 di sera, brulicano di persone ! Ci ripromettiamo di tornare dopo cena a fare due passi nella movida di Ioannina, mentre continuiamo nella corsa sul lungolago affollato di persone a passeggiare e correre.

10Km in 56″ e non sentirli, presi dall’emozione e dalla novità di correre per una Ioannina brulicante di persone ! Nei pressi del campeggio noto anche una specie di fast-food, così che anche il problema della cena è risolto: stasera gyros e souvlaki per tutti !

Dopo cena, come promesso, due passi digestivi nella movida di Ioannina e poi a letto: domani ci attendono le Meteore !

Meteora

Sveglia di buon e colazione sulle rive del lago, a godersi il fresco della mattina. Partiamo subito lungo la E92 che sale sulle montagne, godendoci un meraviglioso panorama sul lago e sulla città. Circa 20km e poi entriamo in autostrada, la E90, direzione Grevena. Ci aspettano circa 60Km di strada prima di Kalampaka, la città più vicina alle Meteore, di cui circa la metà di strada provinciale tutta curve.

L’uscita dell’autostrada è ben segnata dalla scritta “Meteora” e “Trikala”, dopodiché inizia un bel percorso montano fino a Kalampaka. Si traversano molto paesini pittoreschi, sperduti in mezzo al nulla, dove può capitare di vedere anziane vestite a lutto riposarsi sotto l’ombra di una querce.

Lungo la strada già si intravedono gli enormi speroni di roccia grigia che si stagliano nel cielo, Meteora, dove gli eremiti hanno costruito monasteri sfidando le leggi della natura per avvicinarsi a Dio.
Ovviamente Meteora è un luogo Patrimonio UNESCO dell’Umanità sin dal 1988, confermando la straordinarietà del posto. In effetti è difficile descrivere a parole la bellezza e le sensazioni uniche che si provano visitando questa zona, unica al mondo, dove su questi enormi speroni di roccia che svettano dal terreno si ergono degli splendidi edifici magnificamente conservati e tutt’ora abitati dai monaci ortodossi.

Una visita a Meteora è da fare almeno una volta nella vita. È un luogo che ricorda come l’essere umano sia solamente di passaggio su questa terra, unendo sensazioni mistiche a uno spettacolo naturale impareggiabile.

I monasteri possono essere visitati all’interno ma solo poche stanze (in genere la chiesa) ed hanno orari e giorni diversificati tra loro. Inoltre anche l’abbigliamento deve essere adeguato: lòe donne devono necessariamente indossare la gonna lunga (non preoccupatevi, ve le forniranno loro all’ingresso) e le spalle devono essere coperte. Per gli uomini c’è più tolleranza, ammettendo anche bermuda ma niente spalle scoperte !

Per raggiungere l’ingresso spesso c’è da camminare un po’ per vittoli o scalinate abbastanza ripidi e sono fortemente consigliate scarpe comode. All’interno vi sono bellissimi affreschi e agiografie. Comunque sono tutti piuttosto simili pertanto non conviene affannarsi molto nella disperata visita di tutti e 6 i monasteri…

Per gli orari e i giorni conviene verificare direttamente in loco, anche se quasi tutti sono aperti la mattina. In particolare ricordo che il St. Nicholas Anapausas, il primo che incontrerete lungo la strada, è aperto fino alle 15:30 del pomeriggio. Il Monastero di Roussanou, l’unico con le monache (ma non c’è molto da vedere…), è aperto fino alle 18:00 mentre il Gran Meteoro, che non siamo riusciti a visitare, rimane aperto fino alle 17:00. Il biglietto d’ingresso è 2€ per tutti.

Consiglio di fare la strada panoramica, salendo da Kalampaka e poi Kastraki, intorno ai monasteri perchè il panorama è veramente bellissimo (anche di notte !), per poi scendere nuovamente da Kalampaka (Kampaka-Vlachavas – Guarda la mappa). Lungo questa strada, scendendo verso valle, si incontrano diversi cartelli della Pension Arsenis, un affittacamere con ampio piazzale dove i camper possono sostare gratutamente, a patto di rimanere a cena da lui. Il proprietario, dopo aver parcheggiato, ci ha aggrediti (bonariamente parlando) spiegandoci in un misto di italiano, inglese e greco che era gratis stare quì ma che si doveva rimanere a cena, chiedendo subito (erano le 18:00…) cosa volevamo mangiare perchè doveva preparare. Sarà che probabilmente eravamo l’unici ospiti della struttura ma ci siamo sentiti un pò a disagio così abbiamo preferito andar via e cercare un’altra sistemazione.

Tornando verso il paese, dopo essersi immessi nuovamente sulla strada principale per Trikala, vediamo un Supermercato Lidl e relativo piazzale, senza sbarre e ben illuminato, a pochi passi dal centro: il posto ideale per passare la notte !

Dopo essersi sistemati ed essendo quasi ora di cena, andiamo a fare due passi per Kalampaka, cittadina a vocazione turistica interamente basata sulle Meteore (ovviamente), dove troverete ogni genere di souvenir ma anche negozi, farmacie, fast-food, pizzerie e ristoranti vari.

In particolare notiamo una Taverna, poco prima del paese, che attira la nostra attenzione (vi sono parcheggiate diverse auto greche). Stasera ho proprio voglia di mangiare un bel peperone ripieno così chiediamo, scoprendo che le “taverne” hanno solo il grill (carne alla griglia) mentre per altre pietanze, come moussaka o peperoni/pomodori ripieni, bisogna andare al ristorante. Peccato, dalla griglia arrivava un buon profumino…e ci pentiremo di non averne approfittato !

In centro scegliamo la Taverna Sirtaki, senza un particolare motivo: una vale l’altra, ma a questo giro siamo cascati davvero male ! Prendiamo 3 porzioni di peperoni ripieni, piccoli e poco saporiti, a 9€ a porzione (!), senza neanche un pò di contorno. Solo Carmen prende le polpettine di carne. Alla fine il conto: 46€, scoprendo che ci ha pure fatto pagare il pane ! Indubbiamente la peggiore cena di tutta la vacanza: lo sconsiglio senza indugio.

Dopo cena cerchiamo di risollevare il morale prendendo l’auto e facendo un bel giro notturno nella zona delle meteore, che sono illuminate da potenti fari: panorama stupendo !
Domani si riparte verso la costa, che abbiamo già nostalgia del mare…

Ritorno sul mare: Corfù

La strada del ritorno è la stessa dell’andata, prendendo l’autostrada a Panagia in direzione Igoumenitsa. Visto che è sulla strada, a pochi km dall’uscita autostradale, ne approfittiamo per visitare gli scavi archeologici di Dodoni.

Oggi è davvero molto caldo e il sole è implacabile: da quando siamo arrivati in Grecia non abbiamo visto una sola nuvola !

Le rovine si raggiungono facilmente, a circa 2km dall’uscita autostradale di Dodoni, e si visitano in poco tempo: gli studenti universitari entrano gratis (porto sempre con me la tessera universitaria) mentre tutti gli altri pagano 2€.

L’unica struttura ancora abbastanza ben conservata è il teatro, incassato nelle pendici di una collina, mentre per tutto il resto è necessaria una forte dose di immaginazione. A Dodoni, oltre al teatro, c’era anche l’oracolo (meno famoso del collega di Delfi):

"Secondo quanto riportato dallo storico del V secolo Erodoto, Dodona fu il più antico oracolo di tutta la Grecia, datandolo in epoca pre-ellenica, forse addirittura risalente al II millennio a.C. I sacerdoti e le sacerdotesse  interpretavano il fruscio delle foglie di quercia (o di faggio) per predire il futuro e assicurare la benevolenza delle divinità. I Selli, gli abitanti di Dodona, erano invece incaricati di custodire l'oracolo e i suoi beni." Fonte: Wikipedia

Dopo la visita ripartiamo verso Igoumenitsa, dove prendiamo –io e mia moglie– la sciagurata decisione di visitare Corfù. In effetti era già da qualche giorno che ne parlavamo e la guida (si, sempre la solita…) la citava in termini entusiastici come una delle più belle, verdi e culturalmente interessanti. La città di Kerkyra è pure stata inserita tra i siti UNESCO !

Con queste premesse la curiosità era scontata, così ad Igoumenitsa salutiamo i miei con il camper e ci imbarchiamo sul ferry-boat per Corfù. Il biglietto si può fare direttamente sul molo, alla biglietteria, e abbiamo speso –sola andata– 57€ per 2 persone + auto.

La traversata è di circa 1h30m, in cui leggiamo la guida (si, sempre lei…) per decidere dove muoversi. La parte nord è quella più turistica, così scegliamo di dirigersi a Sud-est, sulla costa che guarda il mare, nella speranza di trovare meno caos di quello che c’è a Kerkyra.

Dopo 10 giorni di strade quasi deserte, il traffico caotico di Corfù ci sconvolge un pò. Cerco una via di fuga, interpretando cartelli che indicano in tutte le direzioni (a Corfù c’è più strade che abitanti…) in modo
assolutamente casuale. Scelgo una meta: Sinarades, pensando che quando vai all’avventura un posto vale l’altro…o no ?

Beh, l’interno di Corfù è veramente bello e verde, pieno di cipressi, olivi e querce, ma noi vogliamo stare al mare e quello che scopriamo proprio non ci piace. Arriviamo ad Agios Gordios, dove la spiaggia è brulicante di bagnanti e di ombrelloni ed il paese pieno di hotel e negozi. No, non ci piace. Ci spostiamo verso Glyfada Beach, una delle più belle spiagge di Corfù (a quanto pare). Beh, no, non ci siamo proprio: la spiaggia è di sabbia gialla e piena di ombrelloni, con Resort di lusso tutto intorno.

Siamo delusi ed amareggiati, fermamente convinti a tornare al più presto nel paradiso della costa Ionica, con ancora il ricordo della meravigliosa spiaggia di Porto Katsiki negli occhi….

Ormai comunque siamo a Corfù e vale la pena visitare almeno Kerkyra, Patrimonio UNESCO. Cerchiamo però prima un posto dove passare la notte e troviamo una camera a Gouvia, a pochi Km a nord di Kerkyra, per 30€ (contrattate, la signora era partita da 40€ !). Non è bellissimo ma più che dignitoso e sufficiente per passare una notte.

A questo punto possiamo andare a visitare Kerkyra, che sinceramente vale la pena di una passeggiata. È una cittadina molto interessante dal punto di vista architettonico e ci sono tantissimi negozi dove poter acquistare un po’ di tutto.

Al forte vecchio, che chiude prestissimo (alle 16:00), sono esposti molti cannoni e bombarde dell’età moderna, oltre a poter avere una visione complessiva sul centro storico della città. Nel centro storico, invece, ci sono diversi palazzi adibiti a musei (Tra cui il Museo di Arte Orientale a Palazzo San Michele) e chiese. Bello anche passeggiare nella Spianada, il grande parco proprio tra il forte vecchio e il centro storico, affollatissimo di giovani e famiglie.

Concludendo la giornata, posso dire che può valer la pena visitare Kerkyra e anche, se si ha voglia di divertimenti e night life, passare a Corfù qualche giorno. Ma se, come noi, cercate il mare e la tranquillità della Grecia… evitate Corfù !

Fuga da Corfù, arrivo a Parga

Sveglia presto per prendere il primo traghetto disponibile e tornare sulla terra ferma. Ci sfugge per 10 minuti il ferry-boat delle 8:30 così dobbiamo attendere un’ora per il prossimo e ne approfittiamo per fare un giro al mercato lì vicino. I prezzi della frutta e della verdura sono molto alti, se paragonati con l’Italia.

Sono quasi le 12:00 quando sbarchiamo ad Igoumenitsa, decisi a passare gli ultimi giorni di vacanza in riva al mare, in totale relax ! Ci dirigiamo verso la zona di Parga, dove i miei avevano trovato un bel posto, Lichnos, e soggiornato nel Camping Enjoy Lichnos. Parga dista circa 40km da Igoumenitsa ed in meno di un’ora siamo già sul posto, estasiati dalla vista della bellissima baia di Lichnos !

L’appartamento, vista mare, costa 45€ a notte mentre la tenda più due persone 21€. Decidiamo, senza indugio, per l’appartamento ! Così sistemiamo velocemente i bagagli e ci prepariamo a gustarci fino a sabato questo stupendo posto. Si, le foto possono solamente rendere una vaga idea di come è: l’appartamento era a circa 500mt dal mare, con terrazza proprio sulla baia, ed ogni mattina facevamo colazione con una splendida vista sull’acqua azzurra della
baia…

La sera decidiamo di andare a vedere Parga, che tutti dicono essere molto carino. In effetti il paese è davvero delizioso, aggrappato su di un promontorio, con tante viuzze che si arrampicano verso la Fortezza ormai in rovina del Pasha Alì.

E’ un posto molto turistico e lo si vede subito dai tanti ristorantini e locali presenti, tuttavia molto più tranquillo e rilassante di Corfù. Tra i tanti locali, ne scelgo uno proprio all’inizio del paese che sembra essere più rustico degli altri. Ci sono alcune famiglie greche sedute a tavola (e questo è indice di qualità) così, dopo aver consultato il menù esposto, ci sediamo. Beh, ottima scelta ! Io prendo dei deliziosi souvlaki di maiale alla griglia, accompagnati –come al solito– da pomodori e patatine fritte. La moglie prende una buonissima melanzana ripiena. In tutto, compresa bottiglia di acqua, spendiamo 13€ !
Due passi nella movida notturna di Parga e poi a letto.

Lichnos…il paradiso !

Trascorriamo gli ultimi due giorni di vacanza in questo paradiso, passando le giornate sulla spiaggia, nel mare cristallino della baia.

La sera due passi nella vicina Parga. Facciamo cena alla Taverna del Campeggio, dove mia moglie prende l’orata (“dorata” in greco) che però non era molto buona. La sera successiva ci spostiamo di qualche km verso l’interno, cenando ad una Taverna nel vicino borgo di Agios Kyriaki.

Conclusioni

Sicuramente queste sono state le migliori vacanze al mare di sempre. Il rapporto qualità/prezzo è molto alto e si può fare delle bellissime vacanze, in posto da favola, spendendo cifre più che ragionevoli.

La Grecia è un paese molto tranquillo e ospitale, paragonabile al nostro meridione. Tutto viene fatto senza troppa fretta (per cui capita di aspettare un po’ anche alla taverna) e vi è molta tolleranza: capita spesso di vedere in circolazione automobili “rottami” e motociclisti senza casco, ma nessuno –polizia compresa– sembra farci più di tanto caso.

I greci sono generalmente molto gentili (nei luoghi molto turistici capita comunque di trovare persone scontrose o “furbe”) e onesti: difficilmente proveranno a fare i furbi, ma fate comunque attenzione.

La vita, nei centri urbani, inizia la sera, quando la calura del giorno lascia il posto a un gradevole frescolino. I negozi sono aperti fino a tarda notte, a eccezione dei panifici e delle macellerie (gli unici posti dove trovare pane e carne) che chiudono prima.

Per le strade, generalmente in buone condizioni, bisogna fare comunque attenzione agli animali vaganti e anche se le pompe di benzina sono abbastanza frequenti, capitano lunghi tratti di strada completamente deserti da ogni forma di vita.

Per mangiare conviene fare la spesa nei supermercati. I prezzi di frutta e verdura sono abbastanza alti, soprattutto per i prodotti importati (l’80% della merce è italiano…): scegliete frutta e verdura locale, migliore di sapore e a prezzi accettabili. Quando decidete di mangiare fuori, consiglio sempre di chiedere agli autoctoni (io chiedevo alla cassiera del supermercato !) ed evitate i posti turistici: uno dei trucchi è guardare se i clienti sono greci (positivo) oppure stranieri (negativo). Come termine di paragone sui prezzi prendevamo l’insalata greca (“Greek salad”), che oscilla tra i 4,50€ ed i 5,50€.

Anche i carburanti sono più cari che in Italia, probabilmente a causa delle alte tasse imposte dal governo (la Grecia rischia di fallire…). L’assistenza medica, di cui non abbiamo mai –fortunatamente– avuto bisogno, sembra non essere un problema e vi sono ospedali, ambulatori e farmacie un pò ovunque.

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