Prezzo del mattone in calo, ma non a Siena !


Martedì 22, sul Corriere di Siena, apparve un’articolo che citava alcune statistiche sul costo del mattone in Toscana. Il prezzo delle case è in calo ovunque in Toscana, ad eccezione di due città: Massa-Carrara e Siena.

A tal proposito scrissi il mio commento al Corriere di Siena:

Siena si conferma “un mondo a se” anche in questo. E non credo che sia motivo di vanto nè di orgoglio. Premetto che non sono un esperto immobiliare nè un’economista. Credo però che questo trend assolutamente anomalo, soprattutto in un periodo di crisi strutturale come quello attuale, sia da ricercarsi essenzialmente nelle ridotte dimensioni della società Senese.

Una piccola città, da sempre abbastanza isolata dal resto dell’Italia e lontana dalle vie di comunicazione, ha favorito il proliferare di un piccolo establishment politico ed economico che, da una parte, ha permesso il conservarsi del territorio e delle “consuetudini” e dall’altra ha favorito il consolidarsi anche di una lobby ben asserragliata di costruttori e speculatori.

Siena non cresce in numero di abitanti, le statistiche lo dimostrano, mentre i palazzi crescono come funghi e le agenzie immobiliari sono piene di immobili in vendita.

Le abitazioni a Siena e periferia sono estremamente costose e bene lo sanno i giovani che non riescono ad acquistare nulla senza l’aiuto dei genitori. Ma, a prescindere da considerazioni applicabili un pò in tutta Italia, credo che tutto dipenda da un equilibrio tra costruttori e speculatori, che spesso scelgono di investire nel mattone ed affittare, sostenendo una domanda immobiliare fittizia che permette a questa bolla immobiliare di sopravvivere.

Tutto questo, ovviamente, a beneficio di chi può investire, danneggiando le famiglie meno abbienti ed i giovani che non riescono, così, ad acquistare una casa neppure in momenti vantaggiosi (immobiliarmente parlando) come questi. Non a caso, e chiedetevi come mai, gran parte delle imprese edilizie provengono dal Sud: forse qua riescono a costruire a 10 e rivendere a 100, cosa impossibile in gran parte del resto d’Italia ?

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