Il Vangelo secondo Gesù Cristo

«Come tutti i figli degli uomini, il figlio di Giuseppe e Maria nacque sporco del sangue di sua madre, vischioso delle sue mucosità e soffrendo in silenzio»

Ieri sera ho finito di leggere il libro di José Saramago, “Il Vangelo secondo Gesù Cristo“. Era da molto tempo che questo testo mi incuriosiva, così ho deciso di prenderlo in biblioteca ed approfittare del relax della vacanza estiva per leggerlo.

Considerando che è il primo libro di Saramago che leggo, sono rimasto inizialmente smarrito dallo strano uso della punteggiatura e dai lunghi periodi. Ho successivamente capito che questo sistema rende il testo molto più fluido, anche se obbliga il lettore ad una lettura molto più attenta per non perdersi nei dialoghi.

Dettagli a parte, penso che Saramago -con questo libro- abbia intrapreso un’avventura molto difficile. La sua visione estremamente “umana” del figlio di Dio, Gesù, ha attirato su di lui le ire dell’integralismo cattolico, incapace di vedere -secondo la mia personale opinione- un Dio ed un Gesù molto più vicino agli uomini di quanto vorrebbero. Anzi, probabilmente è il rapporto conflittuale del figlio con un padre autoritario, che lo porta anche a scontri piuttosto forti, ad aver indignato le gerarchie ecclesiastiche.

Comunque la si pensi, anche se a tratti il testo assume un tono dissacrante (come l’ “ahhh” soddisfatto di Dio quando Gesù sacrifica la pecora, ne deserto) e il ruolo di certi personaggi verrà chiarito in seguito (come il ruolo di “Pastore”), è un bel libro. Diciamo che mi ha fatto sentire più vicino a Gesù e Dio un testo del genere che decine di sermoni da parte di stanchi parroci che ripetono continuamente la solita, noiosa, litania. E soprattutto, pur evidenziando le debolezze dell’uomo, non vuole essere un testo di continuo rimprovero verso l’umanità: ho sempre trovato estremamente fastidiosa questa tendenza a far sentire continuamente “in colpa” i fedeli e forse è proprio per questo che non riesco ad accettare questo modo di intendere la Chiesa.

Per concludere, tornando al libro, lo suggerisco a chiunque, cattolici compresi, perché sia mai che possa allargare la loro visione trascendentale.

 

 

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