Cosa dovrebbe insergnarci lo sciopero dei benzinai

L’imminente scipero di tre giorni delle pompe di benzina dovrebbe insegnarci che non possiamo continuare a basare i trasporti sul petrolio. O, perlomeno, la necessità di modificare le nostre abitudini.

Stamani, alle pompe di benzina, c’era già la fila delle auto intente a fare il pieno. I mezzi pubblici erano semivuoti, il traffico automobilistico privato sostenuto…come sempre.

La benzina verde tocca i 1.350€ al litro. Però si vedono ancora troppe poche auto elettrriche/ibride in circolazione ed in produzione: le uniche eccezioni sono le Toyota Prius e qualche Honda Insight.

Quando siamo in fila al benzinaio, in attesa di fare il pieno, dovremmo pensare alle conseguenze di un drastico calo della fornitura petrolifera e relativa impennata dei costi: potremmo ancora permetterci auto da 120-160CV, con cilindrate da 2000-3000cc ? Potremmo ancora riempire le nostre strade con SUV, berline e gigantesche monovolume ? Io penso proprio di NO.

Il futuro non sarà delle auto a benzina, sarà prima delle ibride e poi delle elettriche. La tecnologia già esiste, l’impatto ambientale sarebbe ridotto (anche se la produzione di celle fotovoltaiche non è da sottovalutare, così come la produzione di energia elettrica da fonti non rinnovabili, come petrolio e carbone), la dipendenza dal petrolio azzerata. Basterà lasciare l’auto al sole le 7-8 ore che siamo in ufficio per trovare le batterie cariche e pronte a portarci a casa !

Nuovi mezzi di locomozione, nuove forme di trasporto (car sharing, car hiring), realtà in alcuni paesi d’Europa ma assolutamente sconosciuti in Italia.

Ma questo non conviene alla lobby petrolifera, nè ai produttori di auto. Che senso ha battersi per qualcosa di ormai anacronistico come la produzione della “Fiat Punto” ? Il futuro sono le auto elettriche o ad idrogeno, di cui però nessuno parla.

Ecco cosa dovrebbe insegnarci questo sciopero.

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