Sono seriamente preoccupato

Proprio oggi che la Camera voterà la fiducia a questa finanziaria, scrivo questo post più per futura memoria che per altro. Leggendo le notizie dei quotidiani e di altri portali di informazione più o meno libera, non posso fare a meno di essere convinto che l’Italia fallirà.

Sono sicuro, e mi spiace, che questo sistema non può sopravvivere: una politica incapace di far fronte alle necessità del paese, dopo decenni che si parla di “rilanciare il paese”, non poteva che fallire miseramente. A pagare il prezzo di tutto questo saremo noi, 20-30-40enni di questo paese, che abbiamo vissuto solo marginalmente il boom economico (meglio dire il residuo di tale boom), fino al 2000 circa. Già negli anni ’90 qualcosa iniziava a scricchiolare ma, nel più italico dei modi, “chi se ne fotte ?”. Ecco, adesso ce ne fotteremo tutti, e perdonatemi il turpiloquio, mentre assistiamo impotenti ad una generazione senza futuro, fatta di precariato e sacrifici ma, e questo è il lato più tragico, senza prospettive.
Cosa ci aspettiamo da questo paese ? Cosa ci possiamo aspettare ? Solo sacrifici e povertà, una forbice sociale sempre più larga tra i ricchi ed i poveri, azzeramento del welfare, erosione del risparmio, disoccupazione, recessione economica.

Non voglio pensare che sia un male. Anzi, son convinto che ci meritiamo tutto questo. Ce lo meritiamo per l’inedia con cui abbiamo, insieme ai nostri genitori (forse più colpevoli di noi), al declino inesorabile della classe -tramutatasi in “casta”- che aveva la responsabilità di guidare il paese. Declino morale, etico, di competenze. Una classe politica immobile e stanca, con i culi flaccidi comodamente seduti da decenni su quegli scranni dorati che tutti noi, lautamente, paghiamo.

Tutto crolla intorno a me. Tutto, sia nella piccola Siena dove vivo che nell’Italia di cui mi sento cittadino. Stanno affondando un grande paese, che sconta l’incapacità di sentirsi tale. Non una grande comunità nazionale ma tante piccole isole, ognuna concentrata solo su se, in cerchi concentrici che partono dalla famiglia (i legami familiari, in Italia come in molti paese latini, sono fortissimi) per finire alle mura della città. Nessun senso di appartenenza nazionale, nessuna capacità di sentir propria la “cosa pubblica”, nessuna pretesa di avere politici capaci perchè “furbo lui, che ora s’è sistemato !”.

Una capacità perversa di ammirare personaggi squallidi come il Cavaliere che, per citare l’Economist, “screwed a country”. E ancora più perversa la collusione e l’immobilità di una finta opposizione, assenti d’oro da 30.000 euro mensili.

L’Italia fallirà. Assisteremo a scene da guerra civile, proteste in cui l’ultimo baluardo di questa politica malata, esercito, polizia e carabinieri, cercheranno di fronteggiare la folla inferocia ed affamata, ormai senza più speranze. O forse no, non ci saranno neppure loro, vittime anch’essi di un sistema ingiusto. E allora chi rimarrà a difendere la Casta ? Nessuno, ma tanto loro se ne saranno già andati, distesi su caraibiche spiagge bianche, a ridere di noi.

Non è ormai più questione di destra e sinistra: dal giorno in cui abbiamo detto “son tutti uguali” è iniziato il declino dell’Italia.

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