Primo consiglio comunale

Non vorrei entrare nel merito della giornata (già decritta dai quotidiani), faticosa ed interessante, ma già so che non resisterò alla tentazione.

Partiamo però con ordine.

Oggi è stata una giornata storica, di quelle che nella vita non si dimenticheranno mai. Oggi il MoVimento Siena 5 Stelle, nato a Siena grazie ad un forum su internet (Meetup) nel lontano 2006, dopo anni di impegno civico, entra nelle stanze del Comune. Ed entriamo io e Mauro, i due più “anziani” del MoVimento.

Personalmente ne sono veramente orgoglioso. Stamani ho ripercorso, con la memoria, le tante occasioni, banchini, impegni, attività che abbiamo realizzato nel corso di questi 7 anni, insieme a tanti altri attivisti e meteore.

Incontro alle ore 8:30 al Chiasso Largo, dove arrivo in leggero ritardo (che novità !) e già trovo Luca, Pino e Silvia. In lontananza si vede arrivare Mauro, con “panama” e papillon d’ordinanza, insieme a Marcella. Prendiamo un caffè tutti insieme e non riesco a mascherare il mio nervosismo: sarò in grado di affrontare il nuovo impegno ?

Arriva anche Gabriella e Patrizia, che ci fanno gli auguri. E’ bello sentire il supporto del gruppo in un momento così difficile ed importante:  mi ha dato la forza e l’entusiasmo di partire. Davanti all’ingresso di Palazzo Pubblico un abbraccio e l’augurio di un buon lavoro mi danno la carica e l’ottimismo per partire.

I due vigili urbani all’ingresso battono in tacchi e saluto militare: “Buongiorno”, esclamano. Saliamo verso la Sala del Capitano.

Il panorama sulla Val d’Arbia dalla terrazza di Palazzo Pubblico, che si affaccia su Piazza del Mercato, è di una bellezza mozzafiato. Il caldo sole estivo dissolve velocemente le nebbie che ancora indugiano nelle valli. Alle ore 09:00, puntuali, io e Mauro varchiamo l’ingresso nella sala, già gremita di fotografi, giornalisti e troupe televisive.

Prendiamo posto, dopo un veloce sopralluogo, all’estremità dell’arco alla sinistra del sindaco, vicino al “popolo” (in fondo alla sala) e lontano dal “principe” che occupa lo scranno più importante. Avere Mauro accanto, con la sua imponenza, mi rassicura e mi sento un po’ nipote, accompagnato dal nonno al primo giorno di scuola (Mauro non me ne avere !).

Siamo tra i banchi della minoranza, accanto al Tucci (Cittadini di Siena) ed i Moderati di Centrodestra. Con Mauro riflettiamo sull’opportunità di spostarsi a sinistra ma concordiamo che è meglio stare nelle trincee alleate che vicino ai bunker nemici. La battaglia deve ancora incominciare.

La pugna parte alle 09:30, con la discussione del primo punto all’OdG, la ratifica dell’elezione del Sindaco e del Consiglio Comunale. Parte in tromba il Neri con l’esposto della cittadina Simi in merito ai dubbi sulla legittimità dell’elezione del Sindaco Valentini. Dubbi che ci riserviamo di approfondire, pertanto non ce la sentiamo di ratificarne la legittimità, dichiarando la nostra astensione.

Viene chiesto più volte di poter votare separatamente la ratifica del Sindaco e del Consiglio Comunale: non è possibile, o tutto o niente. Bene, il MoVimento Siena 5 Stelle sceglie di astenersi e ci riserviamo l’opportunità di approfondire la questione della candidabilità e relativa elezione del Sindaco.

Nota di colore: un consigliere dai banchi della maggioranza, berlusconalmente, dichiara che “Valentini è stato votato dai cittadini pertanto è legittimato nella sua carica !”. Il nostro Mauro Aurigi non perde tempo per intervenire e farlo notare, con evidente imbarazzo della maggioranza.

Successivamente interviene il Sindaco Valentini che rassicura in quanto alla sua nomina, dichiarando che anche il Presidente della Repubblica ha scritto una lettera a tal proposito. Mauro commenta, sarcastico: “da quando il Presidente della Repubblica è anche giudice ?“.

I restanti punti scorrono piuttosto veloci, compreso quello della Commissione Elettorale che mi vede “Membro Supplente della minoranza”.

Ultimo punto, spinoso: “Definizione degli indirizzi per la nomina e la designazione dei rappresentanti del Comune presso Enti, Aziende ed Istituzioni”

Troviamo il testo della delibera piuttosto fumoso e, secondo nostro parere, mancante di alcune parti importanti. Chiedo al segretario comunale come si può fare per inserire degli emendamenti al testo e, ricevute le istruzioni, torno al mio posto e ne parlo con Mauro.

Buttiamo giù un veloce testo di 5 emendamenti:

  1. Gratuità dell’incarico a consiglieri di amministrazione di Enti e Società Partecipate Comunali, con il solo rimborso delle spese vive documentate per l’espletamento dell’incarico.
  2. La pubblicazione immediata dei CV pervenuti sul sito web comunale
  3. I nominati non dovranno avere parentele entro il terzo grado con dirigenti o amministratori dell’Ente in oggetto
  4. Incandidabilità e/o decadenza dal’incarico in caso di rinvio a giudizio.
  5. Le nomine siano decise dopo discussione di merito e votazione da parte del Consiglio Comunale

che argomento al consesso del Consiglio Comunale. Anche Laura Vigni aveva preparato alcuni emendamenti, per certi versi simili ai nostri. Ma è quasi ora di pranzo così la seduta viene sospesa: “buon appetito, consiglieri. Ci ritroviamo qui alle 14:30 !”

Dopo pranzo, in evidente ritardo ben oltre il quarto d’ora accademico, si riparte dalla delibera 7, l’ultima della giornata. Inizia così un mercanteggiamento piuttosto soprendente da parte della maggioranza, che si avvicina a noi chiedendo di ritirare i nostri emendamenti per cercare di trovare un consenso il più ampio possibile su una specie di maxi-emendamento che loro sarebbero pronti a presentare. Ne discutiamo, ma nel loro testo non compaiono i nostri cavalli di battaglia: incandidabilità, gratuità, parentele. Non possiamo accettarlo, così mentre la Vigni ritira i suoi emendamenti, noi siamo decisi ad andare avanti.

Il Presidente del Consiglio Comunale chiude la fase di discussione e passiamo alla votazione degli emendamenti. Chiede così al consiglio se si vuole procedere ad una votazione complessiva oppure punto per punto. Rimango un po’ sorpreso ma poi ho un lampo di genio e premo il pulsante per intervenire. Mi viene data la parola: “Signor Presidente, chiedo che si proceda con la votazione degli emendamenti punto per punto”. Non vi sono altri interventi, così iniziamo la votazione di ogni nostro singolo emendamento.

La maggioranza è nel panico. Si formano capannelli, si guardano l’un l’altro cercando di capire come devono votare. Il presidente Ronchi indice la votazione per il primo emendamento, sulla gratuità dell’incarico.

Si alzano le mani:

4 SI (io, Mauro, Tucci e Vigni), 20 NO, il resto si astiene: emendamento respinto.

Si passa al secondo emendamento, sulla pubblicazione immediata del CV sul sito web comunale: 32 SI, approvato all’unanimità.

Terzo emendamento, sulle parentele negli enti nominati. Si alzano le mani: 10 SI (la minoranza), 20 NO e 2 astenuti, emendamento respinto.

Quarto, e più importante, emendamento, quello sull’incandidabilità o decadenza in caso di rinvio a giudizio. Ci aspettiamo un plebiscito ma rimaniamo delusi: la maggioranza (20) vota NO, mentre la minoranza (11 SI) approva. Emendamento respinto: peccato, poteva essere una bella occasione per dare un segnale forte alla città.

Inizia a circolare una battuta sul voto: “O quanti parenti indagati hanno da sistemare ?

Quinto, sul consiglio comunale che discute e vota le nomine: respinto, ovvio, con 21 NO ed 11 SI.

A questo punto, dopo la votazione degli emendamenti presentati da D’Onofrio di SEL, si passa alla votazione del testo complessivo.

Da sottolineare il bell’intervento del Falorni, che racconta come “ogni iscritto al Piddìmenoelle versi nelle casse del partito il 30% di quanto guadagna dalle nomine“: capito il giochino ?

Mauro Aurigi interviene dichiarando il nostro voto CONTRARIO per tutta una serie di motivi, tra cui il grave fatto di non aver voluto escludere coloro che sono stati rinviati a giudizio dalla possibilità di nomina. Idem anche per altri esponenti delle minoranze, che votano compatte per il NO, a eccezione di 2 astensioni. La delibera, alla fine, viene approvata con 19 SI e 9 NO: cosa vi aspettavate mai ?

Il nostro primo Consiglio Comunale si conclude qui: una giornata importante, un momento storico. Che già ha dato alcuni importanti frutti, pur essendo noi al “primo giorno di scuola”.

Loro non si arrenderanno mai. Noi neppure. Ci rivediamo in Consiglio Comunale.

 

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