L’ultimo Consiglio Comunale

“L’esperienza non è ciò che accade a un uomo. E’ ciò che un uomo fa di ciò che accade a lui.”
Aldous Leonard Huxley

E’ difficile trovare le parole giuste in un momento come questo. Il 10 maggio 2018 è stato un giorno che, in qualche modo, ha segnato la fine di una bellissima esperienza di vita molto importante e formativa, che mi ha portato molto vicino alla mia città, Siena, ed ai suoi meccanismi amministrativi. Quel giorno ho concluso la mia esperienza da consigliere comunale (in realtà il mandato decade ufficialmente il 10 giugno), con l’ultima seduta di Consiglio.

Sono stati 5 anni faticosi, oltre 110 sedute di consiglio comunale, spesso affrontate in solitudine, durante i quali abbiamo avuto modo di interpellare l’Amministrazione su una miriade di tematiche, dall’acqua ai rifiuti alla viabilità al software libero, e sottoporre all’aula le nostre proposte, sempre sulle tematiche care al MoVimento Siena 5 Stelle.

Circa 200 interrogazioni ed una 50ina di mozioni, che spaziavano da temi di carattere particolare, come ad esempio l’area di Colonna di San Marco, a temi più etici e generali, come il diritto all’IVG e l’acqua pubblica, proponendo una innovativa mozione per garantire ad ogni cittadino 50lt di acqua gratuiti al giorno.

Importante la lotta per la verità sulla Banca MPS, che abbiamo combattuto anche attraverso importanti eventi pubblici ai quali hanno partecipato anche parlamentari portavoce del MoVimento 5 Stelle nazionale (come Daniele Pesco e Carlo Sibilia), e su quanto accaduto a David Rossi, presentando il libro di David Vecchi “Il suicidio imperfetto, con una sala talmente affollata da far temere per la stabilità del solaio. Ed abbiamo ripetuto il gran successo di pubblico anche con la presentazione dell’altro, importante, libro sulla vicenda MPS, “Morte dei Paschi”, del giornalista Franco Fracassi e del sen. Elio Lannutti, nostri graditissimi ospiti, insieme ad altri portavoce regionali e nazionali del M5S.

Non si contano poi le manifestazioni e le presenze fuori dal Palazzo di Giustizia e l’Auditorium MPS, sia per le udienze sul caso Rossi che per le assemblee dei soci della Banca senese: eventi in cui spesso eravamo soli, a testimoniare però che c’è una parte della città che non si arrende e che è decisa ad arrivare alla verità.

Dicevo, 5 anni in Consiglio Comunale. Entrati nel 2013 dopo aver ricevuto i voti di 2494 cittadini senesi (2194 la lista, per un totale di 8,55%) conquistando due seggi, io e Mauro Aurigi eravamo del tutto nuovo a quegli ambienti. Lo statuto, i regolamenti, la mole di burocrazia necessaria… gli atti: imparare a distinguere una interrogazione da una mozione da una proposta di delibera. E poi gli “ordini del giorno”, gli emendamenti, i sub-emendamenti. All’inizio è stata davvero dura, senza esperienza, senza formazione specifica. Ma poi si inizia a prendere confidenza con i meccanismi e l’avventura inizia davvero. E ti rendi subito conto di come in un Consiglio Comunale il ruolo dell’opposizione può essere solo quella del cane da guardia, perché per quanto buona possa essere una tua proposta, la prepotente forza dei numeri la vanifica alla prima votazione. E’ la democrazia, bellezza !

Ricordo ancora la mozione di sfiducia al Sindaco Valentini. che presentammo a inizio 2016 e che ci vide impegnati nella raccolta delle 13 firme dei consiglieri comunali necessarie per il suo deposito. Una mozione che decidemmo di presentare a seguito dell’inchiesta giudiziaria che travolse il primo cittadino, che però puntava il dito sull’inefficienza amministrativa –a nostro parere– del Sindaco stesso nel gestire la città di Siena. Fu una battaglia molto dura, che fece innervosire tantissimo maggioranza e primo cittadino: ricordo ancora gli sguardi nell’aula del Consiglio Comunale, le saette che scoccavano da una parte all’altra della sala. E il gelo, tremendo, calato sul volto mesto del primo cittadino mentre ascoltava le j’accuse dell’opposizione.

Degna di nota anche la battaglia sui rifiuti o, meglio, per contestare l’attuale gestione dei rifiuti ma soprattutto la gara per l’assegnazione del servizio stesso: sin dal primo grande lavoro per le osservazioni sul Piano Provinciale per la Raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, poi superato dalla L.R.T. 69 del 28.12.2011 (che istituisce le 4 autorità di ambito, ATO, in cui è stata divisa la Toscana: ATO Costa, ATO Nord, ATO Centro e ATO Sud), un gruppo di cittadini, costituitesi poi nel “Gruppo di Lavoro sui Rifiuti“, ha elaborato una serie di azioni (dopo un attento studio di atti e normative) che hanno prodotto sia esposti in Procura che mozioni ed interrogazioni portati dentro i consigli comunali di tutte le amministrazioni dell’ATO Toscana Sud. Esposti che, siamo convinti, hanno provocato l’inchiesta “Clean City” sul maxi appalto da 140 mln di € della Procura di Firenze sulla gara di affidamento del servizio di raccolta e smaltimento del RSU a 6Toscana srl. Sulla vicenda, a Siena richiedemmo ed ottenemmo un Consiglio Comunale straordinario, insieme alle altre forze di opposizione, che aiutò a far conoscere all’opinione pubblica la gravità e la serietà della questione, che interessa i cittadini soprattutto sotto il profilo dei costi del servizio (TARI). Emblematiche, a tal proposito, le parole del colonnello d’Elia: “Non è stata una gara d’appalto a favore dei cittadini”.

Tra gli atti di cui vado particolarmente orgoglioso, ricordo la mia battaglia per la fornitura di acqua potabile ai ricoverati dell’Ospedale Le Scotte di Siena: nata dalla segnalazione di un cittadino, l’interrogazione a firma del sottoscritto permise di evidenziare una carenza organizzativa durante la somministrazione dei pasti che non teneva conto di coloro che non possono muoversi in autonomia e non hanno l’assistenza di un familiare per avere acqua potabile da bere. A seguito dell’interrogazione la Direzione Sanitaria si adoperò a fornire, in concomitanza al pasto, anche una bottiglia di acqua potabile.

Ho poi lavorato molto sul tema della prevenzione dei rifiuti e della tutela dell’ambiente, con particolare attenzione su l’incentivazione all’uso dei pannolini lavabili. In pochi sanno, infatti, che circa il 7-10% dell’intera quota di rifiuti solidi urbani di una città è composta, appunto, dai pannolini usa-e-getta dei neonati, una cifra enorme che, solo per il Comune di Siena, comporta una spesa di smaltimento stimata per oltre 1 milione di € l’anno. Decisi così di proporre l’istituzione di un piccolo fondo di co-finanziamento di 5000€ l’anno per le famiglie che avessero deciso di provare i pannolini lavabili: una proposta che venne supportata pubblicamente anche da un gruppo di mamme, già utilizzatrici di questi presidi, che erano entusiaste dell’iniziativa. Che però, arrivati al momento del voto in aula consiliare, venne bocciata con motivazioni assurde e ridicole.

Per concludere, il mio cavallo di battaglia personale è sempre stato il software libero. O, meglio, la “liberazione” della Pubblica Amministrazione dal rischio del lock-in costituito dall’uso di software proprietario sui propri sistemi, iniziando proprio dalla migrazione a software libero delle postazioni non specialistiche (come ad es. le segreterie). Ed anche l’adozione di linee guida per limitare il più possibile l’uso di formati proprietari per i dati, come esplicitamente richiesto in una mozione “per la promozione, la diffusione e l’adozione di software open source e di formati standard aperti per i documenti”, ovviamente bocciata.

In questi 5 anni di lavoro ho soprattutto cercato di dare attuazione ad uno dei principi fondamentali del MoVimento 5 Stelle: la trasparenza. Ad esempio, tutti i nostri atti, infatti, subito dopo il deposito erano pubblicati sul sito web ufficiale del MoVimento Siena 5 Stelle e, nel caso, correlati di tutti gli altri atti –come i verbali– che potessero servire al cittadino per fare chiarezza: spesso è infatti proprio nei verbali che si nascondono le scomode verità che stanno dietro una decisione Amministrativa. Magari difficili da leggere, infarciti di retorica e spesso demagogici, ma nei verbali si concretizza l’azione di una certa forza politica. E quindi acquisiscono fondamentale importanza nel lavoro di opposizione.

Ho cercato di fare un grosso lavoro di informazione e coinvolgimento dei cittadini anche attraverso i social, in particolare Facebook, dove negli anni ho riscosso un discreto seguito che mi ha aiutato, in certe situazioni, anche ad elaborare proposte portate poi in Consiglio Comunale. Non necessariamente, sia chiaro, un seguito sempre “favorevole”: spesso e volentieri ho raccolto critiche, attacchi ed anche qualche (sporadica) ingiuria. Che, del resto, fanno parte del ruolo che ho deciso di assumermi 5 anni fa. Ruolo spesso difficile, perché ti pone in rappresentanza sul territorio di una forza politica importante, ormai di portata europea. E che, quindi, comporta scelte e decisioni spesso non banali, con conseguenze importanti.

Infine, come consiglieri comunali del Gruppo Consiliare “Siena 5 Stelle”, abbiamo sin da subito deciso di donare alla città gli inviti per assistere alla carriera del Palio dalle trifore di Palazzo Pubblico. In questi anni abbiamo permesso a ragazzi disabili di assistere alla nostra festa da un posto privilegiato: un piccolo gesto che però ha significato tanto per questi ragazzi, che ci hanno sempre ringraziato con il loro sorriso.

Per chi ancora si stesse chiedendo quanti soldi “guadagna” un consigliere comunale, rimando subito ad un articolo che scritti tempo fa in merito ai “Costi della politica” di un Consiglio Comunale. E no, non mi sono affatto arricchito. Anzi, sono state più le spese che altro. Ma sono state spese fatte volentieri, perché ho avuto modo di essere davvero al servizio della mia città, concretamente. E devi ringraziare, per finire, tutte quelle persone –ad iniziare da mia moglie– che mi sono state vicino e mi hanno supportato, soprattutto nei momenti più difficili.

La foto di copertina è di Patrizia De Vico, scattata durante la campagna elettorale per le Elezioni Amministrative 2013 del Comune di Siena

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