L’informazione ai tempi di Berlusconi

Ieri sera ho partecipato all’incontro con Marco Travaglio organizzato dal Circolo Culturale “Peppino Impastato” di Siena. Essendo stato coinvolto nell’IDV senese, ho ricevuto la comunicazione dell’evento direttamente nella mia casella di posta elettronica, che mi ha permesso di prenotare la cena e relativo posto riservato per l’incontro. I media locali, ad eccezione del Cittadino On Line e Valdelsa.net, non ne han fatto parola. Fortunatamente però Internet è uno straordinario mezzo di comunicazione ed anche questa volta il tam-tam di Facebook ha avuto successo: centinaia di ragazzi in attesa fuori del Santa Maria, speranzosi di poter assistere all’incontro. Alle 20:30, ora del mio arrivo in Piazza Duomo, un serpentone in fila dal portone di ingresso che si snodava fino oltre le scale del Duomo antistante. Purtroppo però la sala San Pio poteva ospitare -anche per ragioni di sicurezza- solo 130 persone ed anche l’altra sala non era adeguatamente spaziosa: tantissimi intervenuti hanno partecipato all’addiaccio, fino alle 23:45, in ascolto grazie all’unico altoparlante installato vicino ad una finestra. Le richieste di una sala più grande o di un maxischermo erano state declinate dal comune, danneggiando -di fatto- un evento in cui era prevista una forte partecipazione. Ma fortunatamente la grande partecipazione c’è stata, con tanti ragazzi che -stoicamente- hanno ascoltato Travaglio fino a tarda notte.

Un Travaglio pungente, preciso, puntiglioso, che ha spiegato le manovre in atto da questo Governo per proteggere Berlusconi dai Suoi processi (in primis il caso Mills, in cui il faccendiere inglese è stato condannato per essere stato corrotto da Berlusconi, anche se il reato è stato dichiarato prescritto). Ma non ha risparmiato frecciate anche a sinistra, denunciando in maniera forte lo stato comatoso in cui versa il PD nelle sue figure dirigenziali: “In un momento di crisi del governo come questo, dove Berlusconi va giù nei sondaggi, siamo l’unico caso al mondo in cui, insieme al Governo, va giù anche l’opposizione !”. Forte responsabilità, secondo Travaglio, è dell’informazione italiana, asservita alla politica: “senza Ballarò, Porta a Porta e La Repubblica, chi conoscerebbe i Bersani, i D’Alema, i Veltroni ? Grazie a queste due trasmissioni e questo giornale, in cui vengono intervistati ed (auto)invitati a rotazione, se la suonano e se la cantano da soli”. Una informazione che distorce le realtà degli eventi, come la recente contestazione a Schifani invitato alla festa del PD: i 50 facinorosi volevano sapere da Schifani come mai era indagato per mafia. Una indagine, peraltro, bellamente ignorata dai maggiori quotidinai e media nazionali, ad esclusione de L’Espresso e Il Fatto.

Incontro terminato alle 23:45, dopo circa 2 ore e mezza di monologo, terminato con alcune domande dal pubblico. Un appello forte ai giovani, ed a tutti coloro che non sono stati ancora cloroformizzati, a cercare di cambiare l’Italia.

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