L’ICT della PA alla prova del vaccino anti-covid

“In Italia c’è sempre la possibilità di venire assolti per sovrabbondanza di prove.”
Gabriele Martufi

Credo che non ci sia niente di più atteso del piano vaccinale, visto come l’unica speranza per uscire dal drammatico tunnel del virus nCov-2019. Non entrerò nella questione vaccino né nell’organizzazione della distribuzione e somministrazione delle dosi. In questo articolo voglio provare a riepilogare (e commentare) alcuni “siparietti” legati al piano vaccinale e all’utilizzo delle tecnologie informatiche da parte della PA italiana.

Report vaccini Anti-COVID19

Iniziamo dalla dashboard predisposta dal Ministero della Salute (la potete visualizzare a questo link) per fornire informazioni e dati relativi all’andamento del piano vaccinale in Italia.

Spudoratamente ospitata sui server PowerBI, la piattaforma di business intelligence di Microsoft, ci si chiede tra l’altro se era proprio necessario infarcirla di tutte quelle primule fucsia. Ma, soprattutto, la domanda che sorge spontanea è: perché non son riusciti a mettere insieme qualche programmatore e web designer per realizzare, analogamente a come fatto per la dashboard dell’app Immuni, una pagina senza trackers di terze parti e un layout più comprensibile e meglio realizzato?

A quanto pare, è stato più facile mettere tutto nelle mani di Microsoft e poco importa se nella privacy policy i cookies che vengono salvati sui PC dei visitatori, di cui ai_user per il dominio app.powerbi.com dalla durata di 1 anno, non sono menzionati.

Reggio Emilia e il link riservato

Qui di tecnico-informatico c’è ben poco. In tutti i sensi, peraltro: c’è proprio l’evidenza della mancanza di conoscenza tecnica-informatica in un momento in cui, proprio della tecnologia, non è possibile farne a meno. E così si commettono errori, banali e puerili, ma dalle conseguenze disastrose.

il link di registrazione per l’accesso al vaccino, inviato ai dipendenti tramite la rete aziendale e fornito a presidenti delle associazioni di volontariato e alle aziende che lavorano con la sanità” (dall’articolo su Repubblica.it), anche se con l’indicazione di “non divulgarlo” (sic!), è finito inevitabilmente sui social. A quanto si intende, l’azienda ha confermato di aver inviato un link per prenotarsi, accessibile liberamente e senza alcuna verifica di credenziali di accesso, a un numero imprecisato, ma sicuramente di qualche decina se non di più, di contatti. C’è tanto da stupirsi se, magari ingenuamente, anche solo uno di questi destinatari lo ha inoltrato ad un amico? Che poi a sua volta l’ha inoltrato su un gruppo e da lì… the sky is the limit! Ancora oggi, nel 2021, qualcuno persevera nella “security through obscurity”, strategia che Alfred Charles Hobbs dimostrò non essere affatto sicura. Ed era il 1851.

L’Asp Palermo e il form…su jotform.com!

Soluzione pragmatica, quella adottata dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo: un bel form su jotform.com! Al momento il form di prenotazione, il cui URL è in bella vista sul sito dell’ASP Palermo, restituisce un laconico messaggio “Il sistema tornerà ad essere disponibile, il prima possibile per le successive date di prenotazione oltre il 18 Gennaio 2020”. Tuttavia l’ottimo servizio offerto dalla WayBack machine di archive.org ci permette di visualizzare il modulo predisposto e il relativo codice sorgente, dove la URL del logo contiene il presunto username –nome e cognome– dell’utente che ha realizzato il prodotto.

Una veloce ricerca dello stesso su Google per scoprire, grazie al suo profilo LinkedIn, che è un medico dello “Staff Ristretto, Commissario ad Acta della Regione Siciliana per l’Emergenza CoVid“. Apprezziamo sinceramente lo sforzo, ma forse sarebbe stato meglio se il tutto fosse stato realizzato da personale esperto in ICT.

P.S. Anche in questo caso, non ho trovato alcun accenno ai “gentili” cookies memorizzati da jotform.com sulle varie privacy policy disponibili sul sito.

La Regione Puglia si affida a LimeSurvey e al buonsenso

Interessante approccio quello della Regione Puglia che, attraverso la pagina dedicata “Adesione alla vaccinazione anti-Covid riservata al personale sanitario e socio-sanitario” reindirizza su una piattaforma LimeSurvey ospitata sul portale regionale pugliese.

Piattaforma che non è vincolata ad alcuna preliminare identificazione (login) ma, come scritto in maiuscolo, “LA REGISTRAZIONE È ATTUALMENTE RISERVATA, COME DA DISPOSIZIONI MINISTERIALI, AL PERSONALE SANITARIO E SOCIO-SANITARIO“. Basterà ad evitare la registrazione dei soliti “imbucati”?

In Abruzzo gli ultraottantenni mandano in tilt il portale?

Lunedì 18 Gennaio 2021 la Regione Abruzzo apre alla possibilità, per gli ultraottantenni e le persone fragili, di manifestare interesse alla vaccinazione. A quanto si apprende dalle notizie della stampa, il portale è andato in tilt poche ore dopo a causa di centinaia di richieste di adesione (come precisato dal Dipartimento Regionale Sanità Abruzzo).

E poi dicono che gli anziani hanno difficoltà con la tecnologia…

Regione Lazio alle prese con i templates e i timeout

Così appariva stamani, 1 febbraio 2021, il sito dedicato alle prenotazioni del vaccino CoVID-19 per i cittadini residenti nel Lazio (grazie a @PGRotondo): un bel template, con qualche problemino nel caricamento delle stringe giuste.

Che poi, giusto per gradire, appena online (dopo circa 7 minuti…) ha smesso di funzionare nuovamente a causa delle numerose richieste.

Consoliamoci che il costo dell’ICT della PA ammonta a circa 85€ per ogni cittadino italiano, secondo la “Relazione della commissione parlamentare d’inchiesta sulla digitalizzazione e l’innovazione della PA” di Febbraio 2020: uno dei costi più bassi dell’Unione Europea, le cui conseguenze ovviamente si vedono sempre più prepotentemente…

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