La responsabilità del voto

La politica comune è troppo spesso l’arte di mandare innanzi a braccetto la verità e la menzogna, per modo che chi le vede passare non sappia distinguere quale sia la menzogna e quale la verità.

Arturo Graf, Ecce Homo, 1908

La verità non sempre piace. Spesso preferiamo illuderci, mentire a noi stessi, per addossare sempre la responsabilità delle nostre azioni “alla società”, “al governo”, “allo Stato”.

Come chi viene sorpreso a rubare e si lamenta “ma andassero a cercare chi ruba i miliardi !” o chi viene multato ed impreca “ma i nostri Politici fanno ciò che vogliono !”.

Ed è proprio in merito alle scelte che ognuno di noi compie nella cabina elettorale che è bene assumersi le responsabilità: fare un segno su un nome, un simbolo, comporta comunque una scelta. Ed ogni scelta è una responsabilità.

La politica può non piacere, può non interessare. Ma ne siamo comunque protagonisti, ogni giorno, e pertanto le nostre scelte elettorali ricadono su di noi e sulla società.

Se ci lamentiamo della classe politica, in realtà ci lamentiamo di noi stessi, delle nostre scelte, delle scelte della maggioranza delle persone che ci circondano.

E’ ipocrita dire che “gli elettori hanno sempre ragione” e poi lamentarsi della classe politica: siamo noi elettori ad averla scelta, attivamente o passivamente, ed è giusto che ce ne assumiamo la responsabilità.

Se non lo facciamo, beandosi dietro una falsa ignoranza, la coscienza civile collettiva non cresce. Come un bambino che si nasconde dietro ad un “non l’ho fatto apposta”, ecco che l’elettore si nasconde dietro il “sono tutti uguali, tutti ladri”: vogliamo uscire dall’infanzia e proseguire verso la maturità ?

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