Abbiamo davvero bisogno di “esperti politici” ?

Stamani, mentre stavo andando al lavoro in ufficio, mi capita sotto mano una copia del “Il gazzettino senese”, house-organ del “partito unico” con la pubblicità pagata dalle municipalizzate Estra e Siena parcheggi.  In copertina, accanto alle foto degli 8 candidati, un editoriale a firma di David Taddei sul “Primato dell’Anti politica”, dove attacca neanche troppo velatamente il MoVimento Siena 5 Stelle affermando, suggellato da una citazione di Platone, come la Politica debba essere fatta da “professionisti esperti”.

Termina equiparando l’Amministrazione Comunale ad una normale azienda – in perfetto stile berlusconiano – chiedendo ironicamente ai cittadini se la farebbero gestire “ad una persona magari giovane, brillante, motivata ma che non ha alcuna esperienza di management, del prodotto che vi si realizza, delle lavorazioni che vi si fanno?”, concludendo con un “scegliere con il criterio del ‘più antipolitico’ è una follia allo stato puro”.

Taddei, che guarda caso ha un passato da “portavoce del sindaco” del PDmenoelle, dimentica che i cosiddetti “esperti politici” che hanno gestito la Banca MPS, la Fondazione, il Comune e l’Università hanno in realtà solo sfasciato ciò che di buono la comunità senese aveva costruito in quasi mille anni.

I cosiddetti “esperti di management”, come lui stesso li definisce, hanno appena messo alla porta 64 dipendenti della Cooperativa Solidarietà dell’Ateneo Senese, decurtato lo stipendio ai 700 dipendenti comunali (senza toccare di un solo centesimo gli emolumenti dei dirigenti) ed agli oltre 1000 tecnici amministrativi dell’Università, stanno per esternalizzare oltre 1000 dipendenti della Banca MPS e alla Fondazione, a quanto dicono, ci sono già difficoltà ad erogare gli stipendi (in compenso abbiamo Gabriello Mancini, probabilmente il ragioniere più pagato d’Italia!). I sedicenti “esperti” di Taddei hanno causato all’Università di Siena oltre 200 milioni di € di buco di bilancio, 300 milioni di € di debito consolidato per il Comune di Siena ed infine, dulcis in fundo, 20 miliardi di € per la banca MPS, il più grande scandalo finanziario d’Italia e d’Europa. E non contenti, hanno pure il coraggio di riproporsi a guidare la città!

Adesso Siena piange, e non si capacita di come sia potuto accadere tutto questo. E’ accaduto anche grazie a persone come il dott. Taddei, che per anni – ed ancora adesso – deposto ogni pudore residuo, si è spalmato a difesa dei responsabili dello sfascio: ma non siamo sorpresi, quelli come lui solo questo sanno fare.

Lasci stare Platone, il Taddei, e vada invece a riguardarsi gli affreschi di Palazzo Pubblico.

I nostri avi l’avevano già capito nel ‘300, quando Siena era una delle città più ricche del mondo occidentale: i governanti venivano scelti a sorteggio dal popolo e per un periodo di due mesi gestivano la città. E guardando a tutto quello che hanno fatto, la gestivano molto meglio degli attuali sedicenti “esperti” . Siena era una città a cinque stelle, e solo per questo è stata grande. Noi vogliamo ritornare a quel modello, proponendo alla guida della città non un Principe espressione di una ristrettissima oligarchia “rossa”, ma un meraviglioso gruppo di persone provenienti dal tessuto sociale della città.

Per concludere, se questa è l’idea di “management esperto” del Dott. Taddei, preferisco di gran lunga “l’architetto, il fabbro, il calzolaio” citati sprezzantemente nel suo “editoriale”: d’altra parte, non ci volevano grandi competenze per salvaguardare il patrimonio di una città ricca e florida come Siena. Sarebbe bastato un pugno di “brave persone”, oneste, che avessero a cuore il bene pubblico piuttosto che il proprio portafoglio. E giornalisti meno servi del potere.

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