Altopiano di Santo Jaso

È una afosa domenica di Agosto e decidiamo di andare al Santuario di Maria Santissima di Servignano che si trova sull’Altopiano di Santo Jaso, nel comune di Montemurro.

Ci troviamo nella bellissima Val d’Agri, in provincia di Potenza (Basilicata), e sono zone in cui gli abitanti vivono un forte sentire religioso. Questo santuario, la cui leggenda vuole che sia stato costruito per volere della Madonna, si trova in un luogo arido ma carico di un fascino incredibile.

Dalla SS598 “Fondo valle d’Agri” si svolta verso Montemurro e, dopo pochi km di salita, si arriva all’abitato. Proseguiamo, in direzione Viggiano, e subito dopo aver superato il cimitero del paese, svoltiamo a destra per una stretta mulattiera asfaltata che sale sul monte.

Si arriva al Parco Eolico “Vento di Montemurro“, decine di enormi pale eoliche spalmate sulla sommità della catena montuosa sovrastante.

Si prosegue lungo la stretta strada, asfaltata, che serpeggia sulle pendici del monte attraverso la gialla radura punteggiata di cardi e arbusti spinosi.

Pochi km dopo si entra in una pineta, verde e fresco parco che circonda il santuario. Era il giorno della messa e già moltissimi fedeli erano già presenti. Mentre i miei compagni di avventura si intrattenevano per assistere alla funzione religiosa, decido di approfittarne per fare una bella passeggiata lungo la strada che ci riporterà verso valle. Siamo a oltre 1000mt di quota e l’aria è fresca. Il panorama tutto intorno a me è sublime e lo sguardo spazia dalla Val d’Agri alla vicina valle del Sauro. Il traffico è inesistente, se non per i pochi ritardatari che si affrettano per la messa di mezzogiorno al Santuario.

Mi incammino, sotto il sole, inebriato dai bellissimi scorci naturali a cui posso assistere gustandomi, nel silenzio e nella pace della solitudine, questo paradiso naturale.

Il paesaggio è brullo e arido, in netto contrasto con il verde smeraldo della valle sottostante. Mandrie di vacche e capre al pascolo punteggiano di bianco la radura color giallo oro, con l’aria infestata da insetti di ogni tipo che si lanciano addosso senza tregua.

Sul cielo, sopra di me, alcuni falchi volteggiano lenti, impegnati nella caccia quotidiana per la sopravvivenza. I loro richiami sono l’unico rumore che, insieme al vento, mi accompagna lungo questa mia passeggiata sull’altipiano di Santo Jaso.

 

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