The days after lockdown – L’interruttore e la mascherina

“I risparmi sono una cosa molto buona soprattutto se i tuoi genitori li hanno fatti per te.”
Sir Winston Churchill

Stasera ho acquistato due interruttori nel negozio cinese. Non mi aspettavo certo una grande qualità per 1€ cadauno. Tuttavia, mi aspettavo quantomeno una qualità decente, visto che in bella vista c’era la dichiarazione di conformità. Niente da fare: due interruttori buttati letteralmente nel secchio, impossibili da usare. Pericolosi, fatti male, senza un minimo di protezione di sicurezza. In tutta sincerità, non me la son sentita di mettere a repentaglio la mia casa per un interruttore.

Per quanto banale possa sembrare, mi ha fatto riflettere su come ormai siamo abituati a una società invasa di merci di bassa qualità a basso costo e sulle sue conseguenze. Non tanto e non solo nel campo degli interruttori ma, in generale, ci siamo abituati ad un abbassamento della qualità in ogni settore, dagli alimentari in poi. Anche le automobili, ad esempio, per quanto siano sempre più costose, riflettono un abbassamento generale della qualità (la mia vecchia Corolla era fatta molto meglio, come qualità degli interni, delle plastiche etc etc della mia attuale Yaris). Idem gli elettrodomestici, senza parlare poi dell’odiosa politica dell’obsolescenza programmata di cui abbiamo già parlato in passato.

Insomma, senza volervi raccontare ancora una volta di quanto anche il mondo dell’IoT e della domotica sia invaso di apparecchiature a basso costo (e bassi livelli di sicurezza), dovremmo sempre valutare bene l’acquisto che stiamo facendo. Ricordo ad esempio che, quando ero ancora giovane, andai in un negozio di moto per acquistare un casco nuovo. Non volevo spenderci molto così mi indirizzai su un modello dei più economici. Il venditore, molto più accorto e saggio di me, mi disse: “sei così sicuro che la tua testa vale così poco? Perché il casco, quando e se ti servirà, potrà fare la differenza tra la vita e la morte”. Lo ricordo bene, questo episodio, perché mi ha fatto capire l’importanza di avere sempre un atteggiamento pragmatico nel valutare un acquisto. Ci sono momenti in cui il prezzo non è il criterio più importante da valutare.

Un popolare adagio dice “chi più spende, meno spende“. Alla fine, per risparmiare, non solo ho buttato nel secchio due euro ma dovrò anche acquistare un nuovo interruttore, questa volta di buona qualità.

A proposito di bassa qualità, vogliamo parlare delle mascherine? No, meglio non parlarne. Ne abbiamo parlato forse anche troppo. In giro se ne vedono di tutti i tipi ma, per la maggiore, vanno quelle in cotone. Poco più che calzini appesi davanti alla bocca, con due elastici a tirare le orecchie tanto da farci assomigliare all’ormai scomparso pluri-Presidente del Consiglio Andreotti.

Insomma, anche se non ho fatto studi approfonditi sul tema (tolto ovviamente il corso accelerato all’Università di Facebook e il Master su Google), mi sorge il sospetto che gran parte dei calzini piazzati davanti alle fauci serve a ben poco. Forse far passare l’idea che qualunque cosa davanti alla bocca potesse proteggere dal contagio non è stata una grande idea. Poi ci aggiungiamo quelli che la mettono sotto il naso, quelli che se la piazzano sotto il mento e quelli che sembrano incapaci anche solo di mantenerla nei 15 minuti mentre fanno la spesa. Ovviamente, però, quelle di cotone tutte colorate sono molto fashion. Da bravi italiani, basta rispettare la normativa, no?

A proposito di normativa, mi dicono che il Generale Pappalardo, leader dei gilet arancioni, è stato denunciato per la manifestazione di stamani a Milano, in Piazza Duomo, insieme a molti altri partecipanti: non indossavano le mascherine, come previsto dalla normativa. Decine di lanci di agenzia sulle sanzioni in arrivo. Furbi! Se le avessero indossate, probabilmente avrebbero conquistato un misero trafiletto tra la cronaca locale.

P.S. Per finire, devo fare pubblicamente i miei complimenti a Mario e tutti gli altri organizzatori di HackInBo, appuntamento dedicato alla sicurezza informatica. Oggi hanno affrontato la prima “safe edition“, totalmente on-line in diretta streaming su Youtube, alla quale sono intervenuti molti ospiti con i consueti interventi di alta qualità. È stato un piacere essere “in platea“, anche se virtuale. Ci vedremo dal vivo il 31 ottobre, a Bologna 😉

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