48° giorno – Sopravvivere alla quarantena, alle app e alla cattiva informazione

Ieri sera sono salito quassù e vi ho chiesto di alzarvi e di lottare per la
vostra sopravvivenza: l’avete fatto ed è stato bellissimo!”
Howard Beale, dal Film “Quindi Potere”

Stiamo ingrassando, dormiamo male, ci muoviamo poco. Gli italiani stanno affrontanto male questa quarantena. Del resto, per quanto mi riguarda, difficile riuscire ad affrontarla bene quando si è rinchiusi in casa ormai da 48 giorni. Mi hanno imposto di stare chiuso in casa per il mio bene. Grazie, che gentili. Però posso uscire, per andare a fare attività fisica intorno casa, portare il cane a fare i suoi bisogni, recarsi (con moderazione!) a fare la spesa, andare in farmacia per ritirare farmaci e/o mascherine.

Quindi, per riuscire a sopravvivere al CoVID ma non morire poi di ipertensione stravaccati sul divano alla Homer Simpson, oppure dover spendere fior di euri per rinnovare tutto il guardaroba con taglie più grandi, ecco qualche scusa per fare attività fisica e prendersi cura di noi stessi:

  • uscire per andare a fare la spesa. A piedi, però. Magari a passo svelto;
  • portare fuori il cane a fare la pipì. Non avete un cane? Fatevelo prestare dal vicino. Tutti hanno un vicino con il cane;
  • fare una corsetta attorno al condominio, sperando che i condomini non vi denuncino alle autorità. In questo caso, sarebbe meglio poter correre con il cane appresso: avere due scuse è meglio di una;
  • recarsi in farmacia, a prendere le 5 mascherine previste ogni 6 giorni, per un totale di 30 mascherine al mese. Anche in questo caso, meglio andare a piedi. A passo svelto. E magari con il cane;

Sul tema, vi segnalo un interessante video esplicativo del dott. Giandomenico Protospataro – dirigente di Polizia stradale, in merito a ciò che si può e non si può fare.

Oggi ho pubblicato un nuovo video sul mio semideserto canale YouTube. Ho sempre usato poco YT, vuoi perché preferisco scrivere (mi permette di riflettere maggiormente sui contenuti e di correggere gli errori) che per il tempo –e la tranquillità– necessario a predisporre un video, montarlo, caricarlo.

Ho comunque deciso di provare anche questo strumento, per vedere che succede. Il primo video è da La Scatola, dedicato alle Fake news e come difendersi dalla cattiva informazione. Dura 20 minuti ma spero che, se avrete la pazienza di sorbirvelo fino in fondo, possa darvi qualche spunto di riflessione interessante.

Siena sarà una città la cui ripartenza sarà facile, insieme a Cagliari, Pisa, Udine, Pordenone e altre città con un basso numero di contagi. Secondo la società di consulenza EY, che ha intrecciato alcuni fattori quali sanità, economia e fattori sociali, non tutti avranno una ripartenza semplice. Chi l’avrebbe mai detto? Alla fine qualcuno se ne è accorto che non tutta Italia è come il centro di Milano!

Due parole sulle app. A iniziare da una grave falle 0-day sull’applicazione di posta elettronica degli iPhone MobileMail/Maild. A quanto dicono i ricercatori, sono coinvolte le seguenti release:

  • All tested iOS versions are vulnerable including iOS 13.4.1. 
  • Based on our data, these bugs were actively triggered on iOS 11.2.2 and potentially earlier.
  • iOS 6 and above are vulnerable. iOS 6 was released in 2012! Versions prior to iOS 6 might be vulnerable too but we haven’t checked it.

Sembra essere un problema piuttosto importante perché, sempre secondo l’articolo, la vulnerabilità individuata consentirebbe l’esecuzione di codice da remoto e, quindi, di infettare da remoto un dispositivo inviando una semplice e-mail appositamente costruita per scatenare il remote heap overflow. Decisamente non una buona notizia per gli utenti iPhone.

Sull’app di tracing Immuni, segnalo due articoli. Il primo, direttamente dal Ministro dell’Innovazione, riepiloga e descrive abbastanza dettagliatamente sia i passaggi che hanno portato alla scelta che le funzionalità tecniche. Tra l’altro, si è conclusa bene la querelle sull’open source si o no: la licenza utilizzata sarà di tipo MPL 2.0, garantendo quindi a tutti l’accesso al codice sorgente e la possibilità di studiarne il funzionamento.

Sul cosiddetto “precedente” segnalo una interessante e condivisibile riflessione di Gianluca Briguglia, che ricorda come l’aver consentito ad aziende private di raccogliere i nostri dati e poterci profilare non è la stessa cosa di accettare che a farlo sia un governo democratico. Adesso questa azione è giustificata dall’emergenza CoVID19. Ma quante emergenze si sono susseguite, negli anni? E quante ancora ci attendono, capaci di giustificare un uso ancora più invasivo della tecnologia per tracciarci? Ne abbiamo parlato molte volte, anche su questo blog: anche solo l’idea che le istituzioni possa controllare le nostre azioni inibisce la nostra libertà di espressione e di pensiero, in particolare se in contrasto con il “pensiero unico”. La presenza e l’azione delle opposizioni, in uno Stato Democratico, è l’unico argine alla sua trasformazione in regime.

Su tema cybersecurity, interessante articolo della società finlandese Arctic Security sugli indicatori di compromissione dei sistemi ICT europei. Secondo le indagini effettuate, il numero di sistemi compromessi risulta essere esploso esponenzialmente nei primi tre mesi del 2020.

https://d1qmdf3vop2l07.cloudfront.net/swell-rail.cloudvent.net/compressed/_min_/f10a156a16378ab99982ea3424453185.png
Number of Potentially Compromised Organizations More than Doubles Since January, Arctic Security

Una inusuale attività di scanning rilevata anche da molti altri attori (me compreso) e che, in questo grafico, trova conferma e rinforza la necessità di migliorare le difese ICT, aumentando gli investimenti e le competenze.

L’eroe del giorno è Giulio, giovane studente residente a Scansano, in provincia di Grosseto, che non poteva seguire le lezioni da casa per assenza di connettività (l’annoso Digital Divide). Grazie all’interesse delle istituzioni, in particolare del Difensore Civico della Regione Toscana, l’avv. Vannini, da qualche giorno Giulio può finalmente seguire le lezioni da casa grazie a un link via radio. Una storia a lieto fine.

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